Cina

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Shanghai - Pudong e il fiume Huangpu

venerdì 15 novembre 2019

Cina

13/10/ 2019 - Pechino


Complessa e vasta è la storia di questo grande paese. Qui viene presentata una tabella da cui è possibile avere una conferma di tale complessità. In essa sono riportate le varie dinastie che si sono succedute, nel tempo, sul vasto territorio asiatico spesso diviso tra piccoli e grandi regni.
Il primo vero periodo di unità inizia con l'imperatore Qin Shi Huang (260-210 a.C.) al quale si deve la realizzazione della Grande Muraglia e l'esercito di terracotta che avremo modo di visitare durante il nostro tour. Dopo la sua morte la Cina ripiombò nel caos e gran parte della sua storia fu caratterizzata dall'alternarsi di divisioni e periodi di unità fino alla prima dominazione straniera ad opera del mongolo Gengis Khan. Viene così fondata la dinastia Yuan con la quale la Cina si estese fino alla Russia, alla Persia e alla Sira.
Nel 1368 una vasta rivolta popolare riporta al potere una dinastia autoctona, i Ming il cui primo imperatore fu Hongwu. Sotto i Ming la Cina attraversa un periodo di grande splendore. Ad uno dei massimi rappresentati di questa dinastia l'imperatore Yongle si deve la realizzazione della "Città Proibita". Anche questa dinastia, a causa del malgoverno degli ultimi imperatori, venne soppiantata da una dinastia straniera, i Qing, fondata dal popolo semi-nomade dei Manciù. Dopo un lungo periodo di stabilità, la dinastia dei Qing dovette confrontarsi con la forza di potenze straniere quali l'Inghilterra, l'Olanda, il Portogallo, la Francia che imposero sempre di più la loro presenza sul suolo cinese. L'impero cinese terminò praticamente con la morte dell'imperatrice Cixi nel 1908 (in realtà l'ultimo imperatore fu il nipote di Cixi nominato da questa all'età di circa 3 anni e regnante fino al 12/2/1912 data della proclamazione della repubblica). Iniziò un periodo di grandi turbolenze e di guerre che portarono nel 1949 alla nascita della Repubblica di Cina (Taiwan) con capitale Taipei e alla Repubblica Popolare Cinese con capitale Pechino.


Hongwu, primo imperatore della dinastia Ming, introdusse una serie di riforme che riportarono la Cina al benessere precedente all’avvento dei Mongoli. Egli abolì il predominio della casta militare e impose una rigida selezione della classe dirigente tramite concorsi.


Cronologia delle dinastie



Dinastia


Periodo
Anni
.
Tre augusti e cinque sān huáng wǔ prima   del    2070 a.C 628
Dinastia Xià    xià  2100 a.C. — 1600 a.C. 470
Dinastia Shang shāng 1600 a.C. — 1046 a.C. 554
Dinastia Zhou occidentale西周xī zhōu1046 a.C. —   771 a.C.
275

春秋
戰國

chūn qiū
zhàn guó

  770 a.C. — 476 a.C.
  475 a.C. — 221 a.C.

294
254
qín
  221 a.C. — 206 a.C.
15
西漢
xī hàn
  206 a.C. —     9 d. C.
215
xīn
      9 — 23
14
東漢
dōng hàn
    25 — 220
195
三國
sān guó
  220 — 265
45
西晉
xī jìn
  265 — 317
52
東晉
dōng jìn
  317 — 420
103
南北朝
nán běi cháo
  420 — 589
169
suí
  581  618
37
táng
  618 — 907
289
五代十國
wǔ dài shí guó
  907 — 960
53
北宋
běi sòng
  960 — 1127
167
南宋
nán sòng
1127 — 1279
152
liáo
  916 — 1125
209
jīn
1115 — 1234
119
yuán
1271 — 1368
97
míng
1368 — 1644
276
qīng
1644 — 1912
268


Giungiamo in mattinata a Pechino dopo un lungo viaggio. Ottenute le camere preferiamo trascorrere qualche ora in hotel. A sera ci rechiamo a piazza Tienanmen. La troviamo molto suggestiva per l'illuminazione dei vari edifici. In seguito avremo modo di verificare la grande propensione che hanno i cinesi per la rappresentazione scenografica delle loro città. Percorriamo i margini della piazza e notiamo la grande pulizia della stessa. E' abbastanza tardi e nonostante l'ora troviamo molti spazzini al lavoro che con solerzia puliscono i marciapiedi (non da carte o altri rifiuti, che non vi sono, ma dalle foglie degli alberi).
piazza Tienanmen




la porta della Pace Celeste


14/10/ 2019 - Pechino, le tombe Ming e la Via Sacra, la grande muraglia


A nord-ovest da Pechino, a circa 50 km, raggiungiamo una vasta area nella quale si  trovano 35 tombe della dinastia Ming. Tale area fu scelta accuratamente in base ai princìpi della geomanzia Feng Shui secondo cui gli spiriti maligni provenienti dal Nord dovevano essere deviati su un territorio a forma di anfiteatro, ai piedi delle montagne Jundu, a nord di Pechino. L'accesso all'area avviene da sud per mezzo della Via Sacra; su entrambi i lati della quale sono collocate 36 sculture in pietra delle quali 24 rappresentano animali e 12 figure umane. Delle Tombe presenti la più grande è quella Changling mentre l'unica scavata è Dingling. Dopo la pessima esperienza (nella conservazione dei reperti) avuta a Dingling furono vietati altri scavi nelle tombe per cui oggi non sappiamo nulla circa il contenuto di esse.
la valle che ospita le tombe
Yongle
Iniziamo le visite della giornata dalla tomba Changling che ospita le spoglie dell'imperatore Yongle (1360-1424). Fu l'imperatore Yongle a spostare la capitale da Nanchino a Pechino, e costruire la Città Proibita. La tomba di Yongle si trova in fondo alla valle ai piedi della montagna e risulta essere la più grande. Ad essa si giunge percorrendo in direzione Nord la Via Sacra. Il sepolcro, disposto al di sotto di un grande cumulo di terra, si trova al centro di un'area circolare delimitata da alte mura e a cui si perviene attraverso un percorso lineare che attraversa vari edifici.
il sito della tomba Chang Ling - disegno tratto da www.orientalarchitecture.com
Varcato l'ingresso del mausoleo percorriamo un ampio cortile lastricato raggiungendo la prima porta oltre la quale appare un'ampia costruzione, la sala del Culto e della Grazia (sala dell'Eminente Favore), a cui si accede da una scalinata centrale e due laterali, finemente decorate. L'interno è dominato da una grande statua dell'imperatore. Il tetto è sostenuto da 32 colonne in legno di Nanmu con i 4 pilastri centrali del diametro di 1,17 m.

ingresso al mausoleo

la prima porta

la sala  del Culto e della Grazia

la elaborata scala della sala
decorazioni esterne
In questo luogo abbiamo il primo significativo contatto con l'architettura tradizionale cinese ed il suo fasto. Nell'ampia sala, una sorta di Open Space odierno, sono presenti vari reperti come vestiti, vasellami, bronzi, gioielli in oro e giada.


ARCHITETTURA CINESE

L’architettura tradizionale cinese si basa sui “Precetti di Architettura” di Li Chieh (1103), il testo più antico a noi giunto sull’arte del costruire. In esso vengono esposti i criteri estetici, le regole, i materiali, le modalità di assemblaggio delle varie parti etc. un vero e proprio manuale ad uso di progettisti e maestranze.
1 - Il materiale principe utilizzato nelle costruzioni non era come in occidente la pietra o il mattone ma il legno e questo perché era fondamentale mantenere l’armonia con la natura. Il manuale di Li Chieh definisce in maniera chiara e completa tutto il sistema di regole che sta alla base delle dimensioni di ogni pezzo in legno della struttura.
2 - Naturalmente vengono usati anche i mattoni sia cotti che essiccati al sole e la pietra, principalmente per le scale esterne.
3 - Altro elemento importantissimo nell’architettura cinese è l’orientamento dell’edificio che deve essere disposto secondo l’asse Nord-Sud. Poiché per la cultura cinese il  principale punto cardinale è il Sud ogni edificio pubblico è orientato in tale modo.
4 – uso di piattaforme singole o sovrapposte su cui realizzare gli edifici pubblici.
5 – utilizzo di tetti sia a due falde che a padiglione con la caratteristica curvatura delle falde, a volte molto complessi e sovrapposti che vengono realizzati con l’uso di travi, travetti, puntoni, monaci e arcarecci. Come in tutta la struttura, non si fa uso di chiodi o altro ma si assemblano i vari elementi tramite incastri. La copertura viene realizzata in ceramica colorata tramite tegole (gialla per gli edifici imperiali, blu e verde per i templi).
6 – Altro elemento caratteristico degli edifici cinesi tradizionali è la grande cura e complessità delle decorazioni pittoriche degli elementi strutturali.


un elaborato copricapo

l'interno della sala
la statua in bronzo dell'imperatore Yongle


























particolare della struttura della sala

gli elementi della struttura sono uniti con incastri

il rivestimento a cassettoni del soffitto in legno di sandalo
la torre d'ingresso all'area ove è posto il cumulo
la sala vista dall'alto della torre
La via Sacra che porta alle tombe attraversa tutta la vallata da Sud a Nord e veniva percorsa dal corteo funebre degli imperatori per permettere a questi di ritornare alla propria dimora celeste. La via Sacra è fiancheggiata da 36 enormi statue: ventiquattro figure di animali (due in piedi e due a riposo) e altre dodici statue che rappresentano figure umane. Alla parte monumentale della Via Sacra si accede attraverso la porta sud oltre la quale si trova Il Padiglione della Stele (1426), una costruzione quadrata con doppio tetto e quattro aperture che contiene una stele in marmo posata sul dorso di un animale a forma di tartaruga. La stele è ornata nella parte superiore da rilievi a forma di draghi.
padiglione della stele

Oltre il padiglione inizia la Via Sacra. Gli animali che la fiancheggiano rappresentano: Leoni come simbolo di dignità e potenza. Unicorni come segno di giustizia contro gli spiriti maligni. Cammelli ed elefanti quale simbolo della vastità dell'impero. Infine i cavalli quali animali utili al trasporto imperiale.
Nella parte terminale della via si trovano le dodici statue a figure in piedi rappresentati generali con la sciabola, mandarini e ministri. 
Il Viale termina alla Porta del Drago e della Fenice che rappresenta la nobiltà degli Imperatori, a cui si doveva portare immenso rispetto.
la parte monumentale della Via Sacra
padiglione della stele e inizio della Via Sacra






Porta del Drago e della Fenice (porta del paradiso)
Lasciamo questo luogo e ci dirigiamo verso la Grande Muraglia. Costruita a partire dal 215 a.C. circa per volere dell'imperatore Qin Shi Huang, il primo Imperatore della dinastia Qin. La sua lunghezza risulta essere di 8.852 chilometri circa.Purtroppo la scelta del punto di accesso non è delle più felici e la nostra guida ci porta a Ju Yon Guan invece che a Badaling molto più accessibile e godibile. Ci troviamo di fronte ad una elaborata fortezza da cui partono due rami della muraglia. Questa si inerpica su per le creste dei monti con una interminabile sequenza di gradoni che portano alle varie torri di guardia.
mappa tratta dal sito www.chinahighlights.com




































la fortezza di Ju Yong Guan

 Dopo un breve tratto lastricato ecco l'inizio "della scalata" per raggiungere le torri di guardia.



15/10/ 2019 - Pechino, piazza Tienanmen, la città proibita


Siamo in piazza Tienanmen e nel vederla di giorno, senza il bagliore delle luci serali non possono non venire in mente le tragiche immagini delle proteste di piazza di 30 anni fa e, in particolare, la foto più emblematica della rivolta che ritrae un uomo che il 4 giugno 1989 si mise davanti a dei carri armati impedendone l'avanzata.
foto di Jeff Widener, Associated Press


in fondo alla piazza la Grande Sala del Popolo

mausoleo di Mao Tse-Tung
monumento agli Eroi del Popolo e il museo nazionale della Cina




porta Tienamnen (della Pace Celeste)

dettaglio della copertura






1 - ingresso alla Città proibita (porta di mezzogiorno)




































































Ed eccoci alla Città Proibita, voluta da Yongle, sovrano della dinastia Ming, la città fu residenza imperiale degli imperatori Ming e Qing e nel 1912, con la caduta dell'imperatore Pu Yi cessò di essere il centro del potere politico cinese. Orientata da sud a nord e di forma rettangolare (961 m. x 753 m.) è circondata da un'alta muraglia e da un fossato. Costruita tra il 1406 e il 1420, il complesso si compone di 980 edifici per un totale di 720.000 m². Per accedere alla Città Proibita varchiamo la porta della Pace Celeste che si affaccia su piazza Tienanmen. Questa porta è considerata il primo accesso alla città infatti, attraversata una delle aperture, ci troviamo di fronte ad un ampio cortile alberato e, in fondo, un edificio con una grande porta centrale varcata la quale un viale ci introduce ad un edificio a U rovesciata. E', questo, l'ingresso sud della Città Proibita. Oltre troviamo i cinque ponticelli in marmo che permettono di superare il fiume delle acque d'oro. Il ponticello centrale era riservato all'imperatore mentre gli altri ai dignitari.
4 - uno dei ponti sul fiume delle acque d'oro
Davanti a noi un grande spazio delimitato, ai lati, da bassi edifici e, in posizione centrale, la Porta dell'Armonia Suprema con il suo bel porticato e il tetto doppio. L'edificio è rialzato e vi si accede attraverso due scale frontali e due laterali in marmo, a guardia di esso sono posti due leoni in bronzo.
5 - il primo cortile e la Porta dell'Armonia Suprema

5 - la porta dell'Armonia Suprema

uno dei leoni in bronzo a guardia dell'edificio




























1 - l'ingresso della città visto dalla Porta dell'Armonia Suprema con i tetti a padiglione sovrapposti e linee curve





























Il cortile è molto affollato e facciamo una certa fatica a varcare la Porta dell'Armonia Suprema. Oltre, davanti a noi si apre un grande cortile di circa 30.000 mq che rappresenta il fulcro della città; in esso si trovano, al di sopra di un triplice basamento, gli edifici più importati quali: la sala dell'Armonia Suprema, la sala dell'Armonia Perfetta e la sala della Preservazione.
il grande cortile e la sala dell'Armonia Suprema

6  - la sala dell'Armonia Suprema
La sala dell'Armonia Suprema è l'edificio più grande e con la sua posizione centrale e rialzata, domina quest'area. In questa sala è posto il trono dell'imperatore ed era riservata alle cerimonie più solenni. Dietro a questa è posta la piccola Sala dell'Armonia Perfetta dove erano ricevuti i ministri e la sala della Preservazione dell'Armonia. Tale sala aveva una funzione importantissima poiché in essa si svolgevano, alla presenza dell'Imperatore, gli esami finali per accedere alle più alte cariche dell'impero.
particolare del tetto e delle decorazioni - il numero di statuette poste sul tetto indica l'importanza dell'edificio
particolare degli attacchi trave-pilastro e delle decorazioni


uno dei numerosi orci utilizzati come riserva d'acqua in caso d'incendio
7/8 - la sala dell'Armonia Perfetta e, dietro, la sala della Preservazione dell'Armonia

8 - sala della Preservazione dell'Armonia
Davanti a noi, oltre la porta della Purezza Celeste, si apre un'area rettangolare delimitata da bassi edifici (10), in essa sono posti gli edifici più privati ove vi sono gli alloggi dell'Imperatore. Il complesso di tre edifici qui presenti sono una replica di quelli che abbiamo trovato nel recinto esterno. In esso si trovano: il palazzo della Purezza Celeste (10b) che ospitava le stanze dell'Imperatore, la sala dell'Unione Celeste e Terrestre (10b) ove si trovava il trono e il palazzo della Tranquillità Terrestre (10c) ove alloggiavano i figli dell'imperatrice.
10 - gli alloggi dell'imperatore - elaborazione foto da Google Earth
Percorriamo il lungo corridoio all'esterno di questo complesso e troviamo, sulla sinistra, l'area occupata dai sei palazzi occidentali (12) che ospitavano le concubine e la sala dell'Educazione Mentale (13) ove i sovrani si dedicavano allo studio.

 l'ingresso al complesso dei sei palazzi occidentali con le porte dai chiodi d'oro
12 - i palazzi occidentali

il drago associato all'imperatore




































la fenice associata all'imperatrice

un interno


Sull'asse Sud-Nord e subito dopo l'area privata dell'Imperatore ecco il giardino di circa 7000 mq (11), un angolo riservato con padiglioni, stagni e alberi esotici, in esso troviamo anche la sala della Pace Imperiale. 
Sulla parte est troviamo una vasta area (15) nella quale vi è il palazzo dell'Astinenza ove i sovrano si ritiravano prima di celebrare i riti annuali. Sempre ad est e confinante con la muraglia fu realizzato un complesso che riproduce in scala ridotta quello principale sull'asse sud-nord (14). Oltre la porta della Potenza Divina (16), all'esterno si erge la "collina del carbone" creata con la terra proveniente dallo scavo del fossato e dalla quale si domina  la Città Proibita.
11 - padiglioni nel giardino imperiale

la collina del carbone
le mura con il fossato, sulla destra la porta della Potenza Divina (16)
Lasciamo la Città Proibita per raggiungere, a circa 15 km dal centro di Pechino il complesso che va sotto il nome di Palazzo D’estate. Commissionato dall'Imperatore Qianglong (quarto sovrano della dinastia Ming) nel 1750 è considerato il giardino imperiale meglio conservato. Esso è un insieme di parchi imperiali e giardini privati, padiglioni, palazzi, templi che si sviluppano sulle colline circostanti il lago Kunming, tra cui la più importante è la Collina della Longevità. Sulle sponde del medesimo lago fu realizzato un lungo e suggestivo percorso coperto.

Kylin, animale leggendario di buon auspicio che aveva il potere di punire il male e respingere i malvagi

la sala della benevolenza e della longevità




il corridoio lungo il lago (728 m.) interamente dipinto

i giardini alla base della collina

la torre dell'incenso buddista splendido esempio di architettura cinese


la complessa struttura di un portale d'ingresso




il lago Kunming

la nave del sollievo e della purezza dell'imperatrice-vedova Cixi 

la torre dell'incenso buddista sulla collina della longevità

il ponte delle 17 arcate che collega la terraferma con l'isola di South Lake

Concludiamo la giornata con una fugace visita notturna ad un Hutong, i superstiti quartieri della vecchia Pechino.
scorci notturni per le stradine di un Hutong 





16/10/ 2019 - Pechino, tempio del cielo


Ci spostiamo nella parte meridionale di Pechino per raggiungere una vasta area, di circa 270 ettari, che comprende numerosi padiglioni all'interno di un parco frequentatissimo dai pechinesi che qui vengono per rilassarsi praticando ginnastica, ballo, giocando a carte o semplicemente meditando. Siamo al Tempio del Cielo. Costruito tra il 1406 e il 1420 circa, nello stesso periodo della Città Proibita. Il tempio era un luogo riservato agli imperatori e ai sacerdoti di corte, il popolo non poteva accedervi.Varchiamo la porta nord, attraversiamo un viale alberato brulicante di persone e raggiungiamo le alte mura che delimitano l'area ove sorge l'edificio più rappresentativo del Tempio del Cielo la Sala della preghiera per il Buon Raccolto ove gli imperatori delle dinastie Ming e Qing si ritiravano per pregare per un buon raccolto (avere un buon raccolto era per gli imperatori un buon auspicio per  un lungo regno).
il complesso del tempio del cielo
il viale che dall'ingresso nord porta alla grande piattaforma della sala della preghiera del buon raccolto


ginnastica mattutina


il lato ovest del sito della sala della preghiera del buon raccolto. Le alte mura sostengono il terrapieno.
la scenografica  scalinata che porta all'ingresso ovest 


la sala di preghiera per il buon raccolto
Varcato l'ingresso, alla fine della lunga scalinata, ci appare una piattaforma circolare a tre livelli su cui sorge la sala. E' un edificio circolare interamente in legno che si sviluppa in altezza fortemente caratterizzato dalla presenza di tre tetti con tegole di colore blu. Alto 38 metri e con 36 m. di diametro è uno degli edifici in legno più grandi. Sorretto da 28 pilastri presenta una struttura molto complessa i cui elementi sono assemblati senza l'uso di chiodi o altro ma solo mediante incastri.
interno



Volgendo lo sguardo a sud, dopo un lungo viale piastrellato si trova un muro circolare (muro dell'eco) che delimita un'area ove su di una piattaforma in marmo sorge la Volta Imperiale, una bassa costruzione circolare sormontato da un tetto conico. Anche questa costruzione rispecchia fedelmente i principi dell'architettura tradizionale cinese.
Oltre, sempre in direzione sud si trova un grande altare circolare in marmo composto da tre piani. Questo è il luogo dove si svolgevano i riti per il solstizio d'inverno. Esattamente al centro del piano più alto c'è una pietra circolare chiamata Cuore del Cielo, è qui che l'Imperatore pregava.
la Volta del Cielo (Tempio del Dio dell'universo) - elaborazione foto da Google Earth
l'Altare Circolare - elaborazione foto da Google Earth

E' tempo di lasciare questo luogo e dalla sala di preghiera per il buon raccolto ci dirigiamo verso l'uscita attraversando un lungo corridoio coperto brulicante di pensionati dediti alle loro passioni.

Attraversiamo la città e la Pechino moderna ci abbaglia con le sue costruzioni.

































17/10/ 2019 - Xi'an, l'esercito di terracotta


Per un fortuito caso un contadino durante lo scavo di un pozzo rinvenne delle fosse sepolcrali contenente delle statue di terracotta. Da quel lontano 1974 ebbero inizio degli scavi (che continuano ancora oggi) e che portarono alla scoperta di un sito stupefacente: tre fosse contenenti migliaia di statue rappresentante un'armata e facente parte del complesso tombale più grande al mondo: il mausoleo dell'imperatore Qin Shi Huang (260 a.C. - 210 a.C.) primo imperatore della dinastia Qin. Oggi la tomba sepolcrale dell'Imperatore si presenta come una collina all'interno di mura, intorno sono stati ritrovati i resti di una necropoli.
il sito tombale del primo imperatore - mappa tratta da "Archaeology International"    https://www.ai-journal.com/articles/10.5334/ai.1316/
l'area intorno al quale sono disposti i vari padiglioni del museo dell'esercito di terracotta

il padiglione sopra la fossa n°2 (pit 2)

































planimetria del sito museale 
























Il grande complesso museale dell'esercito di terracotta consta di 3 grandi costruzioni che ospitano i ritrovamenti effettuati oltre a varie costruzioni quali cinema, sala d'esposizione, sala conferenze e servizi vari. Entrando nell'area ci appare subito il grande padiglione che ospita la fossa 1, un'area di 230 m. di lunghezza per 62 di larghezza. In essa sono sono presenti le statue di circa 6000 guerrieri dei quali 2000 già recuperate e restaurate oltre a numerosi carri trainati da cavalli. E', questo, l'esercito che doveva proteggere la tomba dell'imperatore.
fossa n°1 (pit 1) - da "il risveglio" edizioni Shaanxi travel
la fossa n° 1 (pit 1) con 6000 guerrieri e vari carri trainati da 4 cavalli




























il restauro dei guerrieri e dei cavalli




























Accanto alla 3 troviamo la fossa n°2; in essa sono presenti quattro piccole formazioni con 230 balestrieri, 64 carri da battaglia trainati da 2 coppie di cavalli disposte su 8 file, oltre ad uno schieramento misto di carri, cavalieri e soldati.
fossa n°2 (pit 2)
fossa n°2 (pit 2)
Ci spostiamo alla fossa n°3, la più piccola del complesso ed interamente scavata. In essa si trova quello che doveva essere l'alto comando dell'esercito. Vi 68 guerrieri a protezione di un carro trainato da 4 cavalli.
fossa n°3 (pit 3)
fossa n°3 (pit 3)- guerrieri restaurati, ne sono presenti 68

fossa n°3 ( pit 3)- quattro cavalli che trainavano un carro si suppone del comandante dell'armata







Ci spostiamo nella vicina sala espositiva, in essa sono raccolte alcune statue perfettamente restaurate, due splendidi carri realizzati in scala ridotta e splendidamente decorati oltre a numerosi manufatti in bronzo e armi.
un arciere
restauro di un'armatura in cuoio e pietra in origine era realizzata in cuoio e placche di metallo

arciere




cocchio n°2

il cavallo a destra del cocchiere porta un pennacchio quale simbolo imperiale
cocchio n°1 (cocchio di scorta


Questi carri furono trovati nei pressi del tumulo funerario e sono la copia bronzea in scala 1:2 dei carri utilizzati dall'Imperatore. La realizzazione di questi cocchi fu particolarmente accurata e ricca di particolari e i materiali utilizzati vanno dal bronzo, al rame, all'argento, all'oro. Nel museo troviamo anche una collezione di bronzi ritrovati nelle fosse. Sono perfettamente conservate e di splendida fattura.



Lasciamo questo splendido museo e rientriamo a Xi'an. Attraversiamo tutta la città e davanti a noi sfila una sequenza interminabile di grattacieli a testimonianza del tumultuoso sviluppo che questa città ha avuto negli ultimi anni. Ed eccoci davanti alle mura della città antica. Esse furono erette tra il 1368 e il 1398 sulle fondamenta del muro di cinta costruito sotto la dinastia Tang (618-907).















E' una delle muraglie più imponenti e integre con i suoi 12 m. di altezza, una larghezza di 15-18 metri e una lunghezza 14 km che racchiude all'interno di un rettangolo la città vecchia. Si accede ad essa tramite 4 porte con la porta sud e nord in funzione di entrate principali. Lungo le mura scorre un ampio e profondo fossato a ulteriore difesa della città. Un ponte levatoio permetteva di attraversarlo e, in caso di necessità, veniva sollevato impedendo l’accesso alla città. Nella cinta muraria venne realizzato un bastione ogni 120 metri per un totale di 98. Ci sono, inoltre, quattro torri di avvistamento, situate agli angoli.
Le porte della cinta muraria erano l’unica via di accesso e di uscita dalla città. Nel caso di Xi’an le porte sono costituite ognuna da tre torri: la torre della porta, che sostiene il ponte levatoio, la torre stretta e la torre principale. La torre principale è la più interna e costituisce l’ingresso alla città. La torre stretta e la torre principale sono collegate da tunnel.
la porta Est 
il corridoio d'ingresso

il cortile tra due porte
un modellino del sistema d'ingresso alla città attraverso più porte
Entriamo dalla porta Est e ci ritroviamo in un ampio cortile quadrangolare, di fronte a noi due ampie scalinate, poste ai lati dell'ingresso alla città portano alla sommità delle mura.


Queste splendide mura oltre ad essere frequentate da turisti cinesi e stranieri sono il set di posa privilegiato per le giovani spose e lungo il percorso ne abbiamo avuto modo di incontrarne alcune.

























In serata ci rechiamo in un'area pedonale a sud della città vecchia e ci ritroviamo immersi in un fantasmagorico gioco di luci. Non c'è un cmq. non ricoperto di luci e anche tratti di pavimento si illuminano al nostro passaggio.




























Lungo il viale pedonale, che si snoda al centro della Yanta S rd, si trovano numerose statue che onorano la dinastia Tang.  Passeggiamo lungo il viale tra una moltitudine di giovani. Evidentemente è il luogo di ritrovo preferito per la gioventù di Xi'an. C'è un'aria di festa che ci coinvolge e partecipiamo al "passeggio" con entusiasmo e meraviglia per ciò che i cinesi riescono fare.
il pavimento si illumina al nostro passaggio




l'esibizione di un giovane cantante
sfilata di carri (siamo a Viareggio?)
























All'estremità del viale, immerso in un parco ecco la pagoda della grande oca selvatica anch'essa illuminata. Terminiamo la serata con una piccola sosta sulle rive del laghetto all'interno del parco. La vista notturna è suggestiva e nasconde gli innumerevoli e anonimi grattacieli che circondano questo luogo.
la pagoda della grande oca selvatica
il laghetto di Qujiang


18/10/ 2019 - Xi'an, la pagoda della piccola oca selvatica, il quartiere musulmano, piccolo esercito di terracotta.

Ci spostiamo a sud della città vecchia e all'interno di un piccolo parco ecco la pagoda della piccola oca selvatica che insieme alla vicina pagoda della grande oca selvatica sono due più importanti siti buddisti della città di Xi'an. E' una costruzione semplice, non decorata, in mattoni a vista e  si erge su di una piattaforma anch'essa in mattoni e consta di 13 piani. Eretta tra il 707 e il 709 durante la dinastia Tang la pagoda s'innalzava per 45 m e 15 piani finché non venne danneggiata da un terremoto nel 1556, che ridusse la sua altezza a 43.



la grande campana in bronzo usata per convocare i monaci  
Questo luogo è una piccola oasi di pace e il giardino presenta, come tutti i siti visitati, una cura ed una pulizia incredibile, inoltre vi sono alcuni alberi centenari (su di una targa apposta ai piedi di un albero leggo ben 600 anni) e degli angoli incantevoli.
































Ci dirigiamo verso la città vecchia e, attraversate le mura, raggiungiamo il quartiere musulmano, un luogo brulicante di vita ove è possibile immergersi nella quotidianità degli abitanti del posto. Ci facciamo largo tra una moltitudine di persone e costeggiamo un muro di recinzione. Entriamo da una piccola apertura ed eccoci proiettati in un luogo di una tranquillità incredibile lontano dai rumori, dagli odori delle strade e dei vicoli poco prima percorsi.



Siamo all'interno della grande moschea; l’intero complesso copre un’area di 6000 mq. ed è diviso in quattro cortili con alberi, piante, piccole pagode, rocce e edifici che hanno ben poco in comune con le costruzioni tipiche delle moschee medio-orientali, in definitiva siamo in presenza di un’architettura tipicamente cinese. Per capire che si tratta di una moschea bisogna attraversare i diversi cortili e raggiungere la Sala della Preghiera, in fondo al complesso. Questa è l’unica parte della moschea riservata esclusivamente ai fedeli. Altro elemento che ci dà indicazione sul fatto che siamo in presenza di una moschea è fornito dalle decorazioni in stile islamico del muro e, naturalmente, dai copricapo dei fedeli.






la grande moschea - 742 d. C.

la sala della preghiera
























Lasciamo la Grande Moschea per rituffarci nel mezzo del quartiere musulmano. Ci aggiriamo per viuzze e vicoli, tra negozietti e banchetti di ogni genere. Siamo nel centro del quartiere in una delle tante via-mercato. E' qui che la presenza di innumerevoli ristorantini solletica il palato e, volendo fare esperienze culinarie c'è l'imbarazzo della scelta: si va dagli spiedini di carne di capra o montone al pesce fritto, alle cosce di pollo, ad una infinità di zuppe, agli involtini primavera e ravioli cotti al vapore, alla frutta esotica, ai dolci.



preparazione di zuppe e spiedini di carne









spiedini di polpo marinati

































Ed eccoci sulla strada per l'aeroporto lungo il percorso sostiamo in un grande sito archeologico che accoglie il mausoleo dell'imperatore Han Yang Ling  della dinastia Han occidentale (206 a.C. - 9 d.C) e di sua moglie l'imperatrice Wan. Oltre ai due grandi tumuli che proteggono le tombe nel sito vi sono anche 86 fosse sotterranee e una necropoli. Nelle fosse vi sono circa 50.000 figure che, contrariamente a quelle presenti nel mausoleo dell'imperatore Qin Shi Huang, qui rappresentano persone della vita quotidiana di allora come servi, eunuchi, animali domestici e anche soldati e sono in scala ridotta. in questo luogo è rappresentato un piccolo regno. Il museo è organizzato in modo da vedere le varie fosse protette da vetrate onde preservarne l'integrità.




























Le statue sono state ritrovate prive di vestiti perché dissolti. Nel museo vengono presentate alcune ricostruzioni.
ricostruzione di un convoglio
statuina con vestito tradizionale



le varie fasi del recupero

dischi di giada, usati come moneta e unità di misura





































19/10/ 2019 -  Guilin, crociera sul fiume Li, Yangshuo


Guilin è una città di circa 700.000 abitanti ed è sita in una regione subtropicale caratterizzata da tipiche formazioni carsiche che hanno dato origine a paesaggi spettacolari e numerose grotte. In mattinata raggiungiamo l'imbarcadero per una escursione sul fiume Li. Il battello procede tranquillo sul fiume che in questa stagione è in condizioni ideali e infatti numerose sono le imbarcazioni che solcano le sue placide acque.



lungo il percorso si possono intravedere alcune grotte carsiche
























Raggiungiamo Yang Shou (Yangshuo) un villaggio che ha avuto uno sviluppo notevole diventando un polo di attrazione turistica sia nazionale che internazionale e raggiungendo ad oggi una popolazione di 300.000 abitanti molti di etnia Zhuang.
Yangshuo e le sue colline

turisti cinesi alle prese con i cormorani fedeli collaboratori dei pescatori locali








Yangshuo meriterebbe una sosta più prolungata (come non pensare ad una pesca notturna con i cormorani?) ma i tempi del tour non permettono di più per cui ci avviamo verso il bus per rientrare a Guilin ove concluderemo la serata con una passeggiata lungo le rive del fiume.
la pagoda d'oro e d'argento


20/10/ 2019 -  Guilin, il parco lungo il fiume e la collina di Fubo, la grotta del flauto.


Raggiungiamo un piccolo villaggio (Xiong Cun) a qualche km da Guilin. Troviamo un luogo quasi deserto, si vedono solo persone anziane e qualche bimbo. La vicinanza alla città ha in qualche modo cambiato la vita del villaggio, ormai i giovani si sono trasferiti o lavorano a Guilin.

asciugatura del riso





uno sbiadito Mao sorveglia l'ingresso di casa
Ci aggiriamo per i vicoli del villaggio, sembra quasi abbandonato ma si nota qualche timido tentativo di recupero tra testimonianze di vecchi o recenti passati e di usi che ancora, anche se relegati alle aree non urbanizzate, persistono nonostante non vi sia una apparente necessità.
poveri cani allevati per cibarsi
una delle porte del villaggio grossolanamente restaurata




























Rientriamo a Guilin e ci rechiamo al parco della collina  Fubo (collina che domina le onde). All'ingresso ci accoglie la statua equestre del generale Ma Huan della dinastia Han chiamato anche Fubo.
il generale Ma Huan (Fubo)
Il parco si sviluppa alla base della collina e una scalina si sviluppa sulle sue pendici fino a raggiungere la cima. Sia alla base della collina che lungo il percorso che porta in sommità sono numerosi i padiglioni che si incontrano e le grotte che ospitano varie sculture di Budda. 



sculture nella caverna della perla restituita



padiglione con una grande campana di ferro alla base della collina
Concludiamo le nostre visite a Guilin alla grotta del flauto di bamboo per poi recarci in aeroporto ove ci aspetta un volo per Shanghai ultima tappa del nostro tour.































21/10/ 2019 -  Shanghai - Tempio di Confucio, City God Temple, Tempio del Buddha di Giada, via Nanchino e il Bund. Visita notturna alla concessione francese e al Jin Mao Tower.


Ed eccoci a Shanghai, una delle città più popolose della Cina e la più importante economicamente, è qui che si può immaginare il futuro della Cina. La storia di Shanghai si perde nel tempo ma il suo sviluppo ebbe inizio nel 1843 allorché il villaggio con il suo porto venne aperto alle potenze occidentali. Da allora il suo sviluppo non ebbe sosta ed oggi possiamo ammirare una città che si proietta nel futuro ma che allo stesso tempo conserva evidenti tracce del suo passato. La nostra permanenza in questa metropoli si limita a soli due giorni ma nonostante ciò il programma è abbastanza fitto e ci permetterà di farci un'idea di questa splendida città. Iniziamo con una visita al tempio di Confucio.

Ci rechiamo in uno dei superstiti vecchi quartieri di Shanghai e qui che dietro una recinzione in muratura si cela il tempio di Confucio la cui struttura originaria risale al 1292 e più volte ricostruito nei secoli successivi (l'ultima volta nel 1995 dopo i danneggiamenti avuti durante la rivoluzione culturale).
2 - planimetria del tempio
E' costituito da numerosi edifici che si affacciano su tre cortili. Varcata la soglia della porta Ling Xing ci troviamo di fronte al Da Cheng Gate, uno scenografico ingresso a quella che è l'area più importante del tempio su cui si affaccia la sala dedicata al culto di Confucio il Da Cheng Hall. Il padiglione era una combinazione di tempio e scuola della dottrina confuciana. Oggi, nel cortile davanti al Da Cheng, si svolge periodicamente un importante mercato di libri d'antiquariato. Di fronte all'ingresso della sala si trova una grande statua di Confucio mentre ai suoi lati sono raccolte le suppliche degli studenti. A destra una grande campana in bronzo con scolpita una rappresentazione del viaggio di Confucio.
Da Cheng Gate

il cortile su cui si affaccia  la Da Cheng Hall

Da Cheng Hall - la sala principale  con la grande campana e un tripode in bronzo


i desideri degli studenti

statua in bronzo di Confucio
All'interno della sala troviamo una grande statua dorata di Confucio, ai lati le piccole campane della preghiera e sulle pareti lastre in pietra scolpite con l'intero testo degli Analetti, la raccolta degli insegnamenti di Confucio compilata dai suoi studenti. Il tetto in legno, sorretto da longilinei pilastri, presenta una struttura particolarmente elaborata.
la statua dorata di Confucio


le campane delle preghiere

la complessa struttura in legno del tetto

padiglione Zun Ling -  originariamente prima biblioteca ufficiale a Shanghai




la sala degli studi e lo stagno Panchi

stagno Panchi

la pagoda Kui Xing - la struttura più antica del tempio

sala Ming Lun e un quadripodo in bronzo

interno della sala Ming Lun

la sala Ming Lun luogo in cui gli studiosi confuciani tenevano lezioni

Lasciamo il tempio di Confucio per raggiungere il vicino City God Temple. Purtroppo non è possibile visitarlo per cui ne approfittiamo per trattenerci più a lungo nella vasta area commerciale nei pressi del tempio. Qui in edifici che riprendono la tradizionale architettura cinese sono ospitati ristoranti, bar, sale da tè, gioiellerie, librerie e vari esercizi commerciali.

il centro commerciale del City God Temple







Pudong vista dalla terrazza di una sala da te

E' un luogo molto frequentato, i negozi sono stupendi e certamente, avendo tempo, si potrebbero trascorre ore alla ricerca di piccole e grandi meraviglie.






Abbandoniamo questo grande distretto commerciale ed eccoci al Tempio di Buddha di Giada. E' il più importante tempio buddista della città. Il tempio venne originariamente edificato nel 1882, l'attuale struttura risale al 1918. Oggi nelle varie sale si possono ammirare la statua di Buddha disteso in giada bianca portata qui dalla Birmania oltre ad un Buddha disteso in marmo bianco, un grande Buddha seduto e tre Buddha placcati in oro mentre in un padiglione vi sono statue di divinità dall'aspetto feroce.
i vari padiglione del tempio attorno al cortile centrale

un cortile interno


il grande Buddha seduto


Buddha disteso di giada (birmano) nella posizione del "riposo fortunato"


la sala del Buddha disteso di marmo
Buddha disteso di marmo


feroci divinità presenti nel tempio

Siamo in via Nanchino, davanti a noi oltre il lungofiume lo skyline di Pudong.
via Nanchino (Nanjin Road)


























il Fairmont Peace Hotel alla fine di via Nanchino

il lungofiume

Shanghai - in primo piano Pudong, la parte più recente della metropoli
Saliamo sul terrazzamento del lungo fiume, una stupenda passeggiata che permette di ammirare sia il Bund con i suoi palazzi coloniali e art deco che, oltre il fiume Huangpu, lo splendido sky line di Pudong, il quartiere finanziario di recente costruzione e in continua evoluzione.
Shanghai international conference





























Ed eccoci in visita notturna a Pudong, saliamo in cima al Jin Mao tower. Lo spettacolo che da qui si può ammirare è notevole e la vista spazia su tutta la città.
Jin Mao Tower, Shanghai Worl Financial Center, Shanghai Tower


Shanghai Tower
Shanghai Worl Financial Center
la splendida Oriental Pearl tower
sullo sfondo il Bund, poco più di 1km. e mezzo di edifici storici
i palazzi del Bund
Sull'altra sponda del fiume la lunga striscia illuminata del palazzi coloniali del Bund un vero e proprio museo dell'architettura dei primi anni del secolo xx. E con questa immagine negli occhi lasciamo Jin Mao Tower per ritornare nella città vecchia.



























Siamo alla concessione francese (dal 1849 al 1946), un angolo d'Europa nel bel mezzo di Shanghai. In questo quartiere, un'area molto simile agli hutong di Pechino si possono vedere le shikumen, una sorte di abitazione a schiera con cortile. Nel 1990 l'area di Hengshan Road venne riqualificata e oggi è diventata un'attrazione per turisti e molto frequentata dagli abitanti di Shanghai per i suoi ristoranti europei, locali notturni, caffetterie. negozi di design e di lusso, boutique. E' piacevolissimo bighellonare tra piazzette e stradine illuminate a festa. Ci tratteniamo il più a lungo possibile quindi lasciamo questo luogo dall'atmosfera e dai profumi di casa e dove, ci fa notare la guida, fu tenuto il primo Congresso del Partito Comunista Cinese dal 23 al 31 luglio 1921.








 abitazioni Shikumen restaurate


21/10/ 2019 -  Shanghai - il museo nazionale, via Nanchino, il Bund


Siamo in una delle area più belle e moderne della città (Ging'An District), qui in piazza del popolo è posto lo Shanghai Museum, uno dei musei più importanti della Cina. Con una costruzione molto particolare (ricorda la forma di un Ding, antico vaso in bronzo) e, organizzato su quattro piani e undici gallerie, il museo presenta una collezione di ben 120.000 reperti che illustrano 5000 anni di storia.
Wusheng Lu

Shanghai Concert Hall

People's Square
Shanghai Museum


interno del museo


la galleria dei costumi, in primo piano strumenti musicali tradizionali






























modello di una montagna con figure (1644-1911 Qing ) 

oggetto rituale usato come ornamento funerario

Ding - tripode in bronzo (dinastia Zhou occidentale 1046–771 a.C.)

vaso in bronzo con coperchio decorato

piatto con decorazioni e disegni di draghi (1522-1556 Ming )

vaso con disegni di fiori e uccelli (1465-1487 Ming)





























statua di Buddha smaltata (1271-1368 d.C.)

statua policroma di un guardiano celeste (618-907 d.C.)

People's Square

Xizang road

Lasciamo il museo e, dopo una frugale colazione, ci avviamo verso via Nanchino ove trascorriamo buona parte del pomeriggio. La strada è lunga poco più di 5 km ed è suddivisa in Est ed Ovest. E' la strada commerciale più famosa di Shanghai ove sono presenti i più grandi marchi della tecnologia, le più importanti firme della moda e i più famosi ed eleganti alberghi. La parte Est, interamente pedonale e con una lunghezza di oltre 1200 metri collega Piazza del Popolo con il Bund.
via Nanchino (Nanjin Road)

Nanjin Road

Nanjin Road


il Bund con i suoi palazzi coloniali

Siamo sull'aereo in volo verso Milano, la nostra vacanza è finita. Abbiamo lasciato la Cina aggiungendo un altro tassello alla conoscenza del mondo ma con la consapevolezza di aver solo avuto un assaggio di questa immensa nazione.