Cina

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Shanghai - Pudong e il fiume Huangpu

giovedì 15 novembre 2012

1-11 novembre - da Mendoza a Bariloche e Gobernador Gregores


RUTA 40   Argentina




Non ricordo quando incominciò a concretizzarsi l'idea di percorrere la ruta 40. Certamente dopo la splendida esperienza che abbiamo vissuto nell'effettuare il camino de Santiago. In quella occasione si fece il cammino francese con un van, partendo da Villanua sui Pirinei fino a Sarria e da qui a piedi, in cinque tappe, si raggiunse Santiago de Compostela. In quella occasione eravamo 3 coppie: io (Enzo) e mia moglie Clara, Vittorio e Tina, Paco e Ana (i nostri amici spagnoli). Fu una esperienza bellissima e il ricordo di quei giorni ci ritornò in mente in uno dei nostri periodici incontri.

percorso ruta 40 e alcuni siti importanti - elaborazione cartografia tratta da Meridiani

 Per farla breve, ci ritrovammo a casa mia in Pisa e Paco iniziò a buttar giù una bozza di programma assegnando i compiti a ciascuno di noi (ovvero io e Paco!). Per ragioni di tempo ci limitiamo al tratto un tempo noto come Ruta 40 sur.
Mi metto al lavoro, pianifico il percorso, ricerco notizie sui luoghi da visitare e sulla logistica. Periodicamente mi consulto via e-mail con Paco (è già stato due volte in Argentina) e con Vittorio. Nel frattempo si sono uniti alla compagnia Goffredo e Nadia.
Ci ritroviamo in agosto in Alicante, facciamo il punto della situazione e definiamo l'ultima cosa in sospeso: i mezzi. Optiamo per un van e un'auto di appoggio. Ci diamo appuntamento a Pisa in settembre ( Paco farà la maratona del Mugello il prossimo sabato 22 e noi come al solito saremo di supporto) per definire il programma del nostro viaggio.

Alcune informazioni sulla ruta40:

mappa tratta da WIKIPEDIA
E' la strada più lunga dell'Argentina con i suoi 5140 Km. Parte da Cabo Virgenes (ove è posto il Km 0 e arriva a La Quiaca nel nord estremo del paese al confine con la Bolivia. Passa dal livello del mare ai quasi 5000 metri (4952) di Abra del Acay, attraversando un territorio estremamente vario con innumerevoli parchi e riserve.
Ha origine nel 1935 allorché la legge n°11658 istituì un sistema di viabilità nazionale. Al collegamento più occidentale fu assegnato il numero 40. La ruta 40 in origine si divideva in due tronconi, la "ruta 40 norte" e la "ruta 40 sur", il punto iniziale (Km 0) era posto nella città di Mendoza all'incrocio della calle Garibaldi con l'Av. San Martin.
Nel 2004 la "Direcion Nacional de Vialidad" portò il Km 0 a Cabo Virgenes nella provincia di Santa Cruz, a sud di Rio Gallegos.
In questi anni alcuni tratti hanno cambiato percorso inoltre si lavora in continuazione per asfaltare tutta la ruta. Ad oggi troviamo ancora lunghi tratti di "ripio" (fondo stradale consolidato), a sud di Rio Mayo (tramo sur) e a nord di Cafayate (tramo norte).
Alcuni dati:
punto di inizio a Cabo Virgenes, altitudine 39 m. (altitudine più bassa).
punto finale a La Quiaca, altitudine 3460 m.
punto più alto a Abra de Acay con 4952 m. (4895 ufficiali) 
attraversa 23 parchi e riserve
attraversa 3 regioni e 11 province
Patagonia: Santa Cruz, Chubut, Rio Negro, NeuquenCuyo: Mendoza, San Juan, La Rioja.
Norte: Catamarca, Tucuman, Salta e Jujuy


siti interessanti lungo la ruta 40





    Km
luoghi

siti ed escursioni




0__
mendoza
__
  • Il km 0 si trova nella intersezione tra la avenida San Martin e la calle Garibaldi
350__
malargue
__
  • pozo de las animas
  • reserva provincial la payunia
414__
bardas blancas
__
  • cueva de las brujas
  • bosque petrificado
682__
chos malal
__

897__
zapala
__
  • parque nacional laguna blanca - volcan Lanin
1142__
san martin de los andes *
__
  • ruta de los 7 lagos  -   parque nacional lanin
1332__
san carlos de bariloche
__
  • parque nacional nahuel huapi
  • excursiones lago nahuel huapi - isla victoria - 1g.
  • bosque de arrayanes
  • circuito cerro campanario (seggiovia)
1614__
esquel
__
  • el maiten - esquel: tren patagoniaexpress "la trochita"
2019__
rio mayo
__

2143__
2204__
perito moreno
estansia cueva de las manos
__
__

  • cañadon del rio pinturas y cueva de las manos
2309__
bajo caracoles
__

2528__
gobernador gregores
__

2825__
el chalten *
__

  • fitz roy  (laguna capri) e cerro torre (laguna torre)
  • mirador de los condores y de las aguilas

lago viedma
__
  • lago viedma - navigacione in catamarano da Bahìa Tùnel
  • bosque petrificado
3040__
el calafate *
lago argentino
__
  • parque nacional los glaciares y el lago argentino
  • glacial perito moreno
  • parque nacional torres del paine
3287__
rio turbio
__





3552__
rio gallegos
__
  • punta loyola
3684__

cabo virgenes
fine R40  
__
  • faro punta delgada y cabo virgenes
  • estancia monte dinero - pinguinera




Altri luoghi del tour



ushuaia
__
  • tren y parque de la tierra del fuego  - 1g.
  • cerro martial
  • canal beagle - isla gable (excursiones) -  1g.
  • museo del fin del mundo y museo maritimo
  • estancia haberton - excursiones
  • seggiovia Cerro Martial

buenos aires
__
  • tour

iguazù
__
  • tour cataratas lado argentino y brasileño





* fuori dalla R40.  Escursioni: circa 250 km.                  

Il programma è definito in tutte le sue tappe mentre per ciò che concerne le escursioni si ha la massima libertà e faremo quelle possibili in funzione delle condizioni atmosferiche che troveremo, dei nostri tempi e delle nostre condizioni fisiche.



programma del viaggio in Patagonia

========================================================================
 data 
sosta
km totali
km ripio
tempo previsto
========================================================================

30/10
volo Madrid - Buenos Aires



31
Buenos Aires-Mendoza



1
Mendoza



2
Mendoza - Malargue
350
116
5h 30'
3
Malargue - Chos Malal - Zapala
547
151
7h - 8h
4
Zapala - San Martin de los Andes
245
0
3h 25'
5
San Martin de los Andes - Bariloche
190
0
3h 50'
6 - 7
Bariloche
-- 
--
--
8
Bariloche - Esquel
282
0
3h 15'
9
Esquel - Rio Mayo
 405
0
4h 10'
10
Rio Mayo - Perito Moreno
124
124
2h 40'

Perito Moreno - cruce por estancia
56
0
0h 40'

cruce estancia - estancia "los toldos"
5
5
0h 15'
11
estancia "los toldos" - cruce estancia
5
5
0h 15'

cruce estancia - casa de piedra - cruce cueva
27
0
0h 20'

cruce cueva - cueva
28
28
0h 45'

cueva - Bajo Caracoles   
45
65
1h 45'

Bajo Caracoles  - Gobernador Gregores
219
163
3h 45'
12
Gobernador Gregores - El Chaltén
297
176
5h 25'
13
El Chaltén
-- 
--
--
14
El Chalten - El Calafate
 215
0
2h 30'
15-16
El Calafate
-- 
--
--
17
El Calafate - Rio Turbio
247
64
4h 10'
18
Rio Turbio - Rio Gallegos
265
145
4/5 h 
19
Rio Gallegos - Cabo Virgenes - Rio Gallegos
264
232
8h
20
volo Rio Gallegos - Ushuaia



21-22
Ushuaia



23
volo Ushuaia - Buenos Aires



24-27
Buenos Aires



28
volo Buenos Aires - Iguazù



29
Iguazù



30
volo  Iguazù - Buenos Aires -  Madrid




Faremo poco più di 4000 km (comprese le escursioni) dei quali oltre 1300 in ripio (sterrato). Il tempo di percorrenza previsto è approssimato, dipende dalle condizioni della strada, da quelle atmosferiche e dalle soste e deviazioni effettuate. E' stato calcolato utilizzando Google, e facendo riferimento anche alle cartografie digitali di Michelin, TomTom, el Gran Viajero spesso non concordanti. Ho verificato che Google aggiorna la sua cartografia con una certa frequenza. Sono in atto continui lavori di rifacimento e apertura di nuovi tratti asfaltati e non (come il nuovo accesso alla cueva de las manos).


30 - 31 ottobre    * Madrid - Mendoza *

Ci svegliamo con una pioggia intensa che durerà per tutta la mattinata. Nel primo pomeriggio raggiungiamo l'aeroporto ove ci ritroviamo con i nostri amici. Ci siamo tutti: Clara e Enzo, Ana e Paco, Tina e Vittorio, Nadia e Goffredo. Paco apre la sua valigia e tira fuori una sorpresa per tutti noi: una "camiseta" con il logo personalizzato della ruta 40 fatta realizzare apposta per noi. La partenza è quasi in orario ora ci aspettano circa 13h 30' di volo fino a Buenos Aires e poi.... il resto fino a Mendoza.
Purtroppo a Buenos Aires siamo costretti a ritirare i bagagli, passare dalla dogana e quindi recarci al cheki-in  per Mendoza e, infine, riconsegnati i bagagli, ritorno al controllo passaporti: un vero e proprio tour de force.


1 novembre * Mendoza *

Plaza Indipendencia



Plaza España


Arriviamo a Mendoza abbastanza stanchi e siamo in Hotel verso le 10 e 30 circa. Naturalmente le camere non sono pronte. Dobbiamo rimandare l'agognata doccia e pertanto si va alla scoperta della città.
Ne approfittiamo per cambiare euro e dollari in pesos essendone completamenti sprovvisti. Lungo la strada non tutti accettano le carte di credito e spesso pagando in contanti si possono avere degli sconti. Giunta l'ora di pranzo ci rechiamo in un rinomato ristorante nelle vicinanze dell'hotel : "la Florencia" ove abbiamo il primo contatto con la carne argentina (ottimi bifes de chorizo y lomo) e degusteremo la birra Quilmes e l'ottimo vino rosso Malbec de Mendoza. Nel tardo pomeriggio ci rechiamo in visita al Parque San Martin e al Cerro de la Gloria in memoria dei patrioti della Patria Argentina. Ritorniamo in hotel in attesa di un'amica di Ana che giungerà con suo fratello un mio collega ingegnere. Sono due persone squisite con cui si lega subito. Ci dicono che per cena hanno riservato presso uno dei più rinomati ristoranti di Mendoza che si chiama ...."La Florencia". Bene faremo il bis e con ..."mucho gusto". Chiaccherando apprendiamo che in Argentina le cose non vanno bene e il costo della vita subisce costanti e forti aumenti.
in Plaza España

Parque San Martin





bodega Familia Zuccardi
Vorremmo visitare una "bodega" e dopo aver preso qualche informazione decidiamo di evitare i pacchetti turistici che ci venivano offerti e fare da noi. Domani faremo "un salto" alla Bodega della Famiglia Zucardi dalle evidenti origini Italiane.
La mattina ci facciamo accompagnare alla Bodega, distanti vari chilometri dalla città, con due taxi. Qui ci in formano che non hanno posto per il pranzo ma che possiamo visitare la vigna e la cantina. Iniziamo la visita della cantina accompagnati da una guida che ci illustra le vari fasi della vinificazione. Siamo nel bel mezzo di questa immersione nell'arte della vinificazione quando ci avvisano che si sono liberati dei posti per il pranzo. Non ci lasciamo scappare questa opportunità. Il pranzo è semplicemente favoloso e dagli appunti di Paco leggo: "Muy buena la comida. Empanadas, antipastas, verduras asadas, ensaladas y cuatro cortes diferentes de asado de carne y chorizo. Postres buonisimos e todo regado con un Santa Julia Malbec y terminado con un blanco de cosecha tardia"
La degustazione di vini è veramente eccellente e, cosa che ci sorprende non poco, ci vengono presentati tre tipi diversi di olio che non hanno nulla da invidiare ai nostri Toscani e non poteva essere diversamente, infatti la Familia Zuccardi è una delle maggiori produttrici di vino  e olio di qualità eccellente.







La giornata si conclude nel migliore dei modi presso il Gio Bar ove gustando leggeri antipasti e l'immancabile tinto Malbec assistiamo al primo tango del nostro viaggio.


Domani inizia la nostra avventura con la prima tappa che ci porterà a Malargue.


2 novembre  * Mendoza - Malargue *



Partiamo da Mendoza in direzione sud. La prima città in cui pernotteremo sarà Malargue. Il primo tratto di strada è asfaltato e possiamo percorrerlo con una buona media. Giungiamo a Pareditas e qui abbiamo il primo contatto con il ripio.
tutti in divisa pronti per l'avventura

Davanti a noi un cartello ci indica la direzione della vecchia ruta 40, imbocchiamo questa strada che a tratti  presenta un fondo stradale pessimo anche se nel complesso risulta compatto e regolare. Siamo costretti ad una andatura lenta ma ciò ci permette di godere di paesaggi per noi inusuali e ci fermiamo spesso per scattare foto e girare video. 

Durante il percorso ci accompagna  la cordigliera con le sue cime innevate.
la Pampa del Diamante e il cerro Diamante in vicinanza del lago "Agua del Toro"






rio Diamante e il vulcano Diamante




El Sosneado
Giungiamo a El Sosneado per le 15 circa. Per tutto il tratto in ripio abbiamo incrociato solo due pick-up e questo piccolo centro abitato ci sembra un'oasi. Ci fermiamo ad una gasolinera con accanto un posto di ristoro. Qui ci facciamo preparare alcuni panini (che risulteranno i più cari del mondo) e forniti dell'immancabile birra consumiamo il pasto all'esterno del locale.
Riprendiamo il nostro viaggio, ora in strada asfaltata e, dopo circa 16 km, troviamo l'incrocio con la ruta 122 che ci porterà, in poco meno di 35 km,  al pozo de las animas, una formazione geologica originata dal processo che subirono i depositi sotterranei di gesso. Il maggiore dei due pozzi ha un diametro di circa 200 m e una profondità di 101 m (21 dal livello dell'acqua).
pozo de las animas
Non sostiamo molto, vorremmo giungere a Malargue presto, infatti ci preoccupa il Van. Giunti al nostro hotel, il Risco Plateado, e sistemati i bagagli io, Paco e Goffredo andiamo alla ricerca di un meccanico. Per tutto il viaggio abbiamo avuto dei problemi con le portiere del Van che non volevano sapere di aprirsi. Troviamo Fabrizio, il meccanico suggeritoci dalla ragazza della reception dell'Hotel. E' una persona molto disponibile e si mette subito all'opera risolvendo un problema che ci ha angustiato per buona parte della giornata e ci avvisa che l'impianto elettrico può darci delle noie. Salutiamo con gratitudine il buon Fabrizio che, con competenza e gentilezza, ci permette ora di affrontare la tappa di domani con maggiore tranquillità (impianto elettrico permettendo!).
Oggi è stata una tappa abbastanza dura poiché, forse, è il tratto di ruta più trascurato (molti preferiscono passare per l' Embalse Agua del Toro). Non so quale preferire, certo la ruta che abbiamo seguito ha attraversato dei luoghi affascinanti. Nel nostro girovagare per Malargue non abbiamo trovato nulla di interessante per cui al ritorno in hotel decidiamo di cenarvi con carne alla parrilla e trote salmonate. Non abbiamo voglia di andare alla scoperta di Malargue e, dopo una chiacchierata sulla prossima tappa, ci ritiriamo nelle nostre camere.

3 novembre * Malargue - Zapala *


Oggi la nostra tappa ci porterà ad attraversare un territorio con la più alta densità di vulcani dell' Argentina fino a raggiungere Zapala, una cittadina di circa 32.000 abitanti che è uno snodo viario importante della regione ed è situata nelle vicinanze del parque nacional laguna blanca. Tale regione è il territorio abitato dai discendenti dei Mapuche, il più grande gruppo indigeno del Sudamerica. 
Lasciamo il nostro Hotel dopo una abbondante colazione e affrontiamo con rinnovato vigore la nostra seconda tappa. La strada presenta un primo tratto di asfalto, spesso in  pessimo stato. E' un tratto in rifacimento che ci accompagna fino a Bardas Blancas e oltre alternando il ripio con l'asfalto. Giungiamo cosi  a Rio Grande e qui facciamo una piccola sosta. Il rio ha, nel tempo, creato un profondo canyon nelle colate vulcaniche che in questa zona sono abbondanti data la presenza di innumerevoli vulcani. vicino al ponte troviamo alcune piccole cappelle, una di esse è colma di bottiglie d'acqua. 
E' questa la cappellina della Difunta Correa, figura mitica dell'Argentina per la quale molti sentono devozione. Vi sono varie versioni della leggenda. Deolinda Correa era moglie di Clemente Bustos, questi fu reclutato forzosamente nel 1840 durante la guerra civile, allorché le truppe montonere (formazioni militari irregolari) passarono per San Juan.
Deolinda, insidiata dal capo della polizia di San Juan decise di raggiungere il marito. Prese suo figlio di pochi mesi e seguì le orme delle truppe per i deserti della provincia di San Juan. Ben presto terminò i viveri e l'acqua. Mori così di sete e di fame ma riuscì a salvare suo figlio, infatti il giorno dopo la ritrovarono con il bimbo attaccato al petto e vivo. Da allora i viandanti depongono ai piedi delle cappelline bottiglie d'acqua per dissetare Deolinda.







Proseguiamo il nostro viaggio con la costante visione  dell'imponente vulcano Tromen. 
Finalmente nei pressi di Ranquil del Norte termina il ripio e inizia un tratto di strada molto scorrevole e ben tenuta. Ci fermiamo a Buta Ranquil. 
E' un pueblo senza alcuna attrattiva con piccole e basse abitazioni. Ci meravigliamo della presenza di un hotel ove sostiamo per il pranzo. E' una sosta piacevole sia per l'ospitalità ricevuta che per la "comida". Il gestore ci spiega che l'hotel serve essenzialmente al soggiorno degli operai impegnati nelle trivellazioni petrolifere che si effettuano nella zona. Abbiamo anche modo di scambiare qualche battuta con un ciclista francese che ha iniziato il suo tour da La Paz e percorrendo la R40, con continui spostamenti in Cile, raggiungerà Ushuaia tra qualche mese.


il vulcano Tromen da Buta Ranquil
Riprendiamo il viaggio per Zapala senza ulteriori soste se non per scattare qualche foto. Giungiamo in hotel alle 19 circa. Facciamo una passeggiata in centro per la cena. C'è molta animazione e tanta gioventù però nulla di invitante pertanto ritorniamo in hotel per la cena.
monumento ai primi abitanti di Zapala









E' questo il monumento ai primi abitanti di Zapala, la famiglia Trannack.

4 novembre -   * Zapala - San Martin de los Andes *



vulcano Lanin
Gauchito Gil
Lungo la strada incontriamo spesso dei piccoli tabernacoli, sono questi in devozione al Gauchito Gil. Su di esso sono nate varie leggende che alimentano questa devozione i cui segni li incontreremo per tutto il nostro tour.
Facciamo sosta in un piccolo esercizio commerciale che fa da spaccio, bar e ristorante, nei pressi del santuario del Santo Mapuche  San Ceferino beatificato da Papa Benedetto XVI nel 2007. Come spesso ci è capitato siamo accolti con molta gentilezza e affabilità. Sono delle soste sempre piacevoli perché abbiamo modo di interrompere lunghe ore di auto e per le chiacchiere che possiamo scambiare con i locali e gli avventori di passaggio. 
Lasciamo la R40 e deviamo per la ruta 234 e seguiamo la strada che ci porterà a percorrere la ruta de los 7 lagos. Abbiamo decisamente abbandonato la zona vulcanica e siamo in un'area caratterizzata da una folta vegetazione e ricca di acqua. Passiamo per Junin de los Andes, il più antico ( fondato nel 1883) centro del Nequen e proseguiamo attraversando splendidi paesaggi fino a giungere a San Martin de los Andes. 
E' l'ora di pranzo per cui, sistemate le valigie in hotel, andiamo in cerca di un ristorante. Dopo pranzo riusciamo a imbarcarci sul battello che ci porterà sul lago Lacar fino a Quila Quina, un luogo tranquillo e ameno. Ne approfittiamo per fare una rilassante passeggiata e qualche piccolo acquisto di artigianato Mapuche. Ci tratteniamo per poco più di un'ora quindi riprendiamo il battello che ci riporta a San Martin. Sulla destra, a mezza costa si intravede la ruta de los 7 lagos che domani percorreremo fino a Villa la Angostura e da qui a Bariloche.
lago Lacar


 
5 novembre - *San Martin de los Andes - Bariloche*

Lasciamo San Martin de los Andes e percorriamo la ruta de los 7 lagos. E' questa una zona ricca di vegetazione e di laghi, un tipico paesaggio alpino.

Facciamo una piccola sosta, nei pressi di uno dei 7 laghi, in una taberna per una tazza di caffè e alcune empanadas. L'ambiente è di altri tempi e come sempre siamo accolti con calore.

pane e biscotti fatti in casa
Proseguiamo lungo la ruta de los 7 lagos fino a raggiungere Villa la Angostura. E' questa una graziosa cittadina, molto turistica e che offre tutti i servizi, che si affaccia sul lago Nauel Huapi.  Poichè è l'ora di pranzo facciamo sosta per un paseo e pranzare. Questa volta non abbiamo fortuna e la scelta del ristorante non sarà molto felice, ci consoliamo andando per compere, qui sono numerosi gli esercizi commerciali con artigianato locale e di qualità. 
Nel riprendere la via del ritorno il van non vuole mettersi in moto e l'impianto elettrico è senza controllo. Nonostante vari tentativi l'auto non parte per cui io con le donne prendo la strada per Bariloche con la nostra cara "meriva", gli altri aspetteranno in Villa la Angostura la sostituzione del Van (ci vorrà del tempo, dovranno venire da Bariloche). Giungiamo in hotel, alla "Sirenuse" di Llao Llao a circa 25 km oltre Bariloche. Stiamo ancora scaricando i bagagli allorché ci sentiamo chiamare: i nostri compagni di avventura erano riusciti a mettere in moto il Van e si erano messi al nostro inseguimento giungendo quasi in contemporanea.
Carlos, il proprietario della Sirenuse ci riceve magnificamente e un buon aperitivo calma la tensione accumulata. Domani ci porteranno il nuovo Van e speriamo di non aver più problemi. Ci accomodiamo nelle nostre stanze che poi sono delle suites con tutti i confort, compreso jacuzzi. Il posto è splendido e la cena sarà magnifica, innaffiata, naturalmente, da vino Malbec. La giornata termina così nel migliore dei modi.

6  novembre - * Bariloche *


Stiamo facendo colazione allorché arriva un ragazzo che ci porta il nuovo Van. La stessa marca, con gli stessi accessori e anche lo stesso colore ma che differenza! Paco a vederlo e provarlo si lascia scappare: parece una limousine! Oggi abbiamo in programma alcune escursioni sul lago Nahuel Huapi (1)(2) ma prima, essendo il tempo favorevole, raggiungiamo la vicina seggiovia per salire in cima al Cerro Campanario. Da qui la vista spazia su una miriadi di diramazioni ed è connesso ad altri laghi più piccoli. Lo spettacolo che si può ammirare è stupefacente.

il lago nahuel huapi dal cerro campanario










Raggiungiamo Puerto Pañuelo ove ci imbarchiamo sul catamarano per raggiungere la Isla Victoria . Attraversiamo un suggestivo sentiero delimitato da alte sequoie e raggiungiamo la riva del lago dalla spiaggia bianca ( a causa dei residui di una recente eruzione del vulcano cileno di Puyehue le cui ceneri hanno investito gran parte della regione) e  le cui acque sono di una splendida varietà di colori.















Ci avviamo verso l'imbarcadero, ove pranzeremo a base di empanadas innaffiate da fresca birra, in attesa del battello che ci porterà fino a puerto Quetrihue nella omonima penisola ove potremo vedere il bosco degli Arrayanes, una pianta che cresce solo in Patagonia. La corteccia di questi alberi è liscia e di color cannella e, al tatto, la superficie è fredda.
bosco di Arrayanes

Ritorniamo a Puerto Pañuelo e da qui con l'auto effettuiamo una breve escursione percorrendo il circuito chico che svolgendosi tra fitti boschi ci porta ad un villaggio ove tutto ha il "sapore" di  tedesco. La giornata volge al termine, è ora di ritornare in hotel ove ci aspettano per una magnifica cena preparata per il compleanno di Paco.

7 novembre - * Bariloche *


Continuiamo con l'escursione sul lago, navigheremo lungo il braccio Blest del lago, lo seguiremo fino a giungere a Puerto Blest. Il tratto è suggestivo e molto simile ai fiordi norvegesi. Lungo il percorso un prolungato suono della sirena rende omaggio alla tomba (segnalata da una croce e da una bandiera) di Francisco Perito Moreno, il geografo che percorse in lungo e in largo l'Argentina e il cui nome si ritrova in tanti suggestivi luoghi. Sbarchiamo e ci dirigiamo, facendo un lungo percorso, verso la Cascada los Cantaros, nulla di eccezionale solo tanti gradini da fare. Ritorniamo verso il porticciolo ove pranziamo nella unica hosteria del luogo.



Non abbiamo terminato con le nostre escursioni, infatti, con un autobus raggiungiamo Puerto Alegre sul vicino Lago Frias, qui ci imbarchiamo. L'escursione sul lago, dominato dal maestoso monte Tronador, è deliziosa. Il battello solca lentamente le acque del lago di un verde tenue bellissimo dovuto, a quel che ci dice la guida, alla bassissima temperatura.  
lago Frias
monte Tronador





Bariloche - il municipio

Bariloche - Cattedrale
Al ritorno a Bariloche, visitiamo la città passeggiando per le strade del centro e, sostando spesso per piccole compere, fino all'ora di cena. Concluderemo la serata alla "Marmita" un ristorante consigliatoci da Carlos. Questa notte sarà l'ultima che trascorreremo alla "Sirenuse", peccato.
il parco Nahuel Huapi

8 novembre - * da Bariloche a Esquel *

la "trochita" da El Maitén a Esquel

Proseguiamo sulla ruta 40 fino a raggiungere Rio Villegas, un piccolo villaggio (poco più di 4 case) che si trova alla confluenza del rio Villegas con il rio Manso. Qui ci aspetta Bustamante, non perdiamo tempo e lo seguiamo subito per una strada in ripio che corre lungo il rio Manso. 
verso il passo "el Leon"

Purtroppo il tempo è uggioso e a tratti piove, ciò non ci permette di gustare a pieno dei luoghi attraversati. Questo rio è famoso per il rafting che qui si pratica (alcuni di noi volevano provarne l'ebbrezza ma la piena del fiume non permette di cimentarsi in questo sport).  La nostra meta è il passo el leon che ci porta in Cile. Raggiungiamo il confine Cileno e sostiamo a lungo al posto di gendarmeria per le consuete formalità doganali. 



Poco più in la del confine ci aspetta una barca per l'attraversamento del rio infatti la passerella che dovevamo utilizzare è stata travolta da una piena. Sull'altra riva, dopo qualche centinaio di metri,  raggiungiamo una baita ove pranzeremo.


a piedi verso la baita




la baita







Il pranzo, per gli amanti della carne, è favoloso e non da meno risulta la degustazione di vini con cui si sono accompagnati i vari tagli di carne.
E' ora di riprendere il viaggio e ci avviamo verso il confine. Ritorniamo sulla ruta 40 in direzione Esquel. Raggiungiamo Epuyen e subito dopo a circa 7 km troviamo un incrocio, sulla destra la ruta 71 (in ripio) che porta a Cholila (30 km). Qui si trova una capanna di legno che si dice sia stata costruita, all'inizio del 1900, da Butch Cassidy e Sundance Kid, famosi banditi americani che per un periodo della loro vita trovarono qui rifugio (ne hanno scritto anche Chatwin in "ritorno in Patagonia" e Sepulveda in "ultime notizie dal sud"). Poco prima dell'incrocio con la ruta 71, sulla sinistra, troviamo la deviazione per El Maiten. Da questo paesino parte il Patagonia Express. Proseguiamo sulla R40 e raggiungiamo Esquel in serata.


9 novembre - * da Esquel a Rio Mayo *



Prima della partenza per Rio Mayo ci rechiamo alla stazione ferroviaria. 
Da qui parte il Patagonia express (1) (2) per raggiungere El Maiten e ritornare quindi indietro, percorrendo gli ultimi 165 km degli originari 1700 km di quello che affettuosamente veniva chiamata "la trochi" e il suo treno "la trochita". Ora è diventato un treno turistico e la sua frequenza varia in funzione della stagione.
Purtroppo noi non possiamo effettuare questo breve viaggio perchè oggi non parte però possiamo ammirare questo famoso treno e posso salire negli scompartimenti, sedermi all'interno e ricordare le pagine di "ultime notizie dal sud" di Sepulveda nel quale questo treno è il vero protagonista.
la mitica "107"

la stufetta a legna per il riscaldamento


Proseguiamo il nostro viaggio verso Rio Mayo e lungo il percorso ci imbattiamo spesso negli immancabili altarini in devozione al Gauchito Gill.
Gauchito Gill




































la strada principale di Rio Mayo
Giungiamo a Rio Mayo e troviamo subito il nostro hotel (uno dei due del villaggio), "el viejo covadonga". E' in ristrutturazione, così ci dicono, ma a noi non sembra. Ci assegnano le camere, si entra dall'esterno per cui una polvere sottile e nera entra all'interno sospinta dal vento ma abbiamo a disposizione uno di quei "salsicciotti" che si usavano una volta per proteggersi dagli spifferi. Ritorno nella sala e provo il mio computer, pazzesco l'hifi funziona perfettamente, meglio di tanti hotel blasonati.
il ristorante "El del Gordo"
L'hotel non ha ristorante ma davanti c'è una rosticceria e poichè sembra che in paese non ci siano molte alternative decidiamo, vista anche l'ora, di pranzare da " El del Gordo". Troviamo una piccola sala con in fondo una bancone dietro al quale è seduto un omone con una pancia prominente che, certamente, fa onore al nome del locale e al biglietto da visita dello stesso. Se ne sta tranquillo, quasi sonnecchiando e, di tanto in tanto, da disposizioni ad un cameriere. L'arredamento è molto semplice, alcuni tavolini e sedie di metallo, tutto con un sapore di altri tempi. Ci accomodiamo e ordiniamo delle impanate e una milanese, le uniche pietanze che ci sembrano passabili. Abbiamo fame e buttiamo giù tutto ciò che ci viene portato, aiutandoci con abbondanti sorsate di birra. Certo non è un pranzo da tre stelle ma almeno abbiamo zittito i morsi della fame. 
Oggi siamo fortunati. Nel nostro hotel, questa sera, si svolgerà il " 1° encuentro de tango". Naturalmente non ce lo perderemo! L'ambiente è molto familiare e c'è aria di festa, quella delle grandi occasioni. Una maestra di ballo (profesora Andrea) presenta orgogliosamente i suoi allievi e tra essi alcuni si difendono molto bene. Graziosissimi sono dei piccoli ballerini, molto "seriosi" nella loro esibizione, che naturalmente riscuotono molti applausi. Trascorriamo una piacevole serata, allietati dai cantanti Amir e Marin, che non avevamo messo in conto. Rio Mayo ci fatto davvero una bella sorpresa.
il cantante che ha allietato la serata




10 novembre - da  Rio Mayo alla estancia "cueva de las manos"

Lasciamo Rio Mayo senza rimpianti anche se questo paesino ci ha  dato alcune sensazioni non facili da descrivere. La nostra prossima meta è una estancia vicino alla "cueva de las manos".



Per circa 40 km percorriamo una strada in ripio con accanto la nuova ruta in costruzione quindi ecco una piacevole sorpresa. Contrariamente a quanto previsto, la strada è asfaltata e ben tenuta per cui giungiamo a Perito Moreno abbastanza presto. Troviamo un paesino diverso da Rio Mayo, qui vi sono le strade quasi tutte asfaltate, hotel, ristoranti, ufficio del turismo, tutto ciò che occorre per l'auto e per il turista di passaggio. In sostanza vi sono tutti i servizi necessari ad una comunità (abbiamo persino visto un taxi). Ci fermiamo per rifornimenti e per pranzare.


Riprendiamo il nostro viaggio. La strada è scorrevole e piacevole a farsi e durante il percorso effettuiamo parecchie soste per poter ammirare la fauna locale.



Il paesaggio che ci appare mi è noto: siamo vicini all'estancia. Ed ecco apparire i primi cartelli che ci avvisano del desvio. Dopo circa 4 km ci appare l'estancia. ci accoglie Diego, un ragazzo molto affabile e disponibile che ci sistema subito nelle nostre camere e attacca il generatore per permetterci di usare la luce.

estancia "cueva de las manos"
Esco dalla estancia e mi avvio lungo la strada da cui siamo giunti. Mi fermo in cima alla collina e da qui posso ammirare il paesaggio circostante, arido ma affascinante. Il vento soffia intenso, continuo e a volte quasi assordante: questa è la Patagonia. Dall'altra parte della collina vedo una sagoma scura che sale lungo una stradina, credo sia Goffredo, procede lentamente, si ferma quindi riprende il suo cammino.          
Probabilmente interrompe il suo andare per ammirare il paesaggio e scattare qualche foto, così come sto facendo io.

Siamo a cena e Paco ci comunica che ha intenzione di raggiungere la cueva a piedi attraverso un sentiero che giunge al canon de la pinturas e che risale su verso il centro di documentazione della cueva ove ci diamo appuntamento.


11 novembre - dalla estancia "cueva de las manos" a Gobernador Gregores


Mi alzo presto, assisto alla partenza del nostro maratoneta, e in attesa dei miei compagni continuo a scattare foto.
Salutiamo Diego e lasciamo la estancia, raggiungiamo la ruta 40 e via in direzione sud  verso  Bajo Caracoles. La percorriamo per circa 52 km. fino all'incrocio con la nuova ruta per la cueva. L'incrocio è ben segnalato a differenza di tanti altri che abbiamo incontrato.
La strada è in ripio e si snoda in un continuo saliscendi ma si percorre molto bene. Raggiungiamo il canadon del rio pinturas e lo superiamo agevolmente. Rimaniamo affascinati dal paesaggio che ci circonda e spesso sostiamo per fermare con la mente e con la macchina fotografica tutto ciò che ci circonda. 

il canadon del rio pinturas e la nuova ruta

canadon del rio pinturas



La nuova strada raggiunge la ruta 97, proseguiamo su questa e ben presto siamo in vista del centro di raccolta (per la visita guidata alla cueva) ove troviamo ad aspettarci Paco. Per arrivare alla cueva de las manos si percorre a piedi un sentiero per 1-1,5 km che costeggia la parete rocciosa. Le pitture risalgono a circa 9300 anni fa opera dell'antico popolo toldense (nomadi che percorrevano la vallata ricca di acqua e selvaggina).  Nella visita ci accompagna una simpatica e brava guida che è prodiga di informazioni.






Lasciamo la cueva e seguiamo la ruta 97 fino che ci porterà a Bajo Caracoles. E' una strada in ripio dall'andamento sinuoso e di circa 45 Km. Lungo la strada faremo, come di consueto, qualche sosta per le foto. Giunti a Bajo Caracoles ho conferma delle informazioni ottenute tramite internet. E' un piccolo agglomerato di case che ha il pregio di trovarsi sulla ruta 40 in prossimità dell'incrocio con la ruta 97, fino a non molto tempo fa unica via per raggiungere la cueva de las manos. Ha un piccolo posto di gendarmeria, una gasolinera (rifornimento di benzina), un hotel con annesso locale che funge da bar, ristorante, rivendita della più svariata mercanzia e una gomeria (gommista). Notiamo anche un piccolo ostello e poche case (la popolazione ammonta a circa 95 anime compresi cani e gatti).
il rifornimento di benzina


l'hotel cueva de las manos
Ci fermiamo a mangiare, la nostra meta è ancora lontana e questo è l'unico posto di ristoro che possiamo trovare fino a Gobernador Gregores. Subito dopo il pranzo riprendiamo il nostro viaggio, la strada e tutta in ripio e ci aspettano molti chilometri da fare, e poi il luogo non offre nulla. Lungo la strada notiamo parecchie macchine per movimento terra per la realizzazione della nuova strada. Facciamo alcuni chilometri in asfalto molti invece percorrendo la vecchia ruta 40 con accanto la nuova in fase di asfaltatura. A circa 70 chilometri da Gobernador Gregores imbocchiamo per errore la vecchia R40 (è tutto un cantiere e di cartelli neanche l'ombra e il nostro navigatore in quel momento non ci è stato di alcun aiuto). Quanto ci rendiamo conto dell'accaduto abbiamo percorso troppi chilometri e decidiamo di proseguire e quindi risalire verso nord fino a Gobernador Gregores percorrendo la ruta 29 ora R40. Anche questo tratto di strada è sottosopra e accanto la nuova ruta4. Per l'estate sarà quasi del tutto asfaltato perdendo cosi parte del suo fascino.
Giungiamo a Gobernador Gregores alle 18h 30' e con circa 60 km in più del previsto. E' un paesino di 2500 anime che non offre nulla. Paco fa il suo solito giro di perlustrazione e al suo ritorno decidiamo di cenare in hotel. Domani  raggiungeremo El Chalten.


12  Novembre - da Gobernador Gregores a El Chalten


El Chalten è' poco più di un villaggio ma è conosciuto in tutto il mondo perchè è il centro mondiale del trekking. Si trova ai piedi del Fitz Roy e del Cerro Torre (3128 m.), due celebri montagne, il sogno di generazioni di scalatori. Da El Chalten è possibile effettuare escursioni sul lago Viedma e verso il Fitz Roy e il cerro Torre. Abbiamo in programma di raggiungere il mirador de los condores e quello de las aguilas. Se il tempo e le gambe lo permetteranno raggiungeremo almeno la laguna Capri da dove si può ammirare in tutta la sua maestosità il Fitz Roy ed effettueremo una breve escursione sul lago Viedma raggiungendo il ghiacciaio omonimo e questosarà il nostro primo contatto con queste stupende formazioni naturali. 
Da giorni ci accompagna nel nostro viaggio uno splendido sole e siamo fiduciosi nel poter ammirare il Fitz Roy in tutta la sua maestosità. 

Partiamo presto, vogliamo arrivare a El Chalten prima possibile. Rifacciamo la strada che avevamo percorso ieri ma questa volta in direzione sud, superiamo l'incrocio con la vecchia ruta 40 e ci avviamo verso il lago Cardiel. Procediamo con celerità, il fondo è ben tenuto e il ripio non ci pone alcun problema. Lungo la strada sostiamo nei vari mirador che ci permettono di ammirare il lago Cardiel di uno splendido colore turchese e, nel nostro andare abbiamo anche occasione di incrociare numerosi motociclisti.


lago Cardiel

A Tre Lagos lasciamo il ripio e dopo circa 32 km abbandoniamo la R40 e imbocchiamo la ruta 23, tutta asfaltata, che ci porterà alla meta. Ben presto ci appare, in lontananza, la sagoma del Fitz Roy. Siamo a parecchie decine di chilometri da El Chalten e il Fitz Roy ci appare in tutta la sua imponenza.
il Cerro Torre e il Fitz Roy
il benvenuto di El Chalten
Arriviamo a El Chalten per le 14. Ci rechiamo subito a pranzo e dopo un paio di ore di riposo affrontiamo il trekking del mirador de los condor. Il percorso è abbastanza duro e si sale molto. Io e Clara non arriviamo in cima ma abbastanza per ammirare una splendida vista del paesino e delle vette che lo dominano. 

Abbiamo ancora  tempo per una escursione al Chorillo del Salto,  suggestiva cascata sul  rio Chorillo che si raggiunge attraverso un facile percorso all'interno di un fitto bosco. Si cenerà al ristorante "la pulperia" ma il polpo non si vede neanche in foto con grande delusione di Paco. Termina così una densa giornata.  

Chorillo del Salto








13  Novembre -  El Chalten

La giornata è stupenda, tersa e luminosa. Lasciamo presto El Chalten per recarci alla vicina Bahia Tunel ove saliremo sul catamarano che ci porterà al ghiacciaio Viedma.



Bahia Tunel
la consueta foto di gruppo

Ed eccoci al pontile in attesa dell'imbarco, finalmente saliamo a bordo, inizia la navigazione e ben presto ci appare il ghiacciaio. Usciamo subito sul ponte, è questo il primo contatto con i ghiacciai Patagonoci.



il ghiacciaio Viedma


E' un'ampia strada di ghiaccio che si butta nel lago, è maestoso e si concede in tutta la sua imponenza.


Ritorniamo ad El Chalten nel primo pomeriggio. Ci concediamo un pò di riposo e quindi via verso il mirador del Fitz Roy e la laguna Capri. Mancano all'appello Tina, Ana e Nadia che preferiscono fare una passeggiata più tranquilla.
Il cammino si snoda per circa 3,5 Km all'interno di un folto bosco, presenta un primo tratto di poco più 1 km in forte salita. Paco, Goffredo e Vittorio procedono spediti mentre noi facciamo spesso delle piccole soste e allorché siamo ai piedi di una grande formazione rocciosa avvistiamo una coppia di condor.

Raggiungiamo il mirador e dopo qualche minuto ecco giungere i nostri tre amici che ritornavano dalla laguna.
 
verso il mirador del Fitz Roy


dal mirador vicino alla laguna Capri
il Fitz Roy dal mirador

Il tempo di scattare qualche foto e riprendiamo la via del ritorno, all'inizio del paese ci fermiamo per una meritata birra quindi raggiungiamo l'hotel. Concluderemo la giornata cenando a base di empanadas, cannelloni, verdura e naturalmente birra.

14  Novembre -  da El Chalten a El Calafate





alba sul Fitz Roy
Ripercorriamo la strada che costeggia il lago fino a incrociare la ruta 40 quindi in direzione sud . Lungo la strada ci fermiamo all'hosteria "La Leona" pomposamente chiamata Hotel.

"La Leona" ha antiche origini (è stata dichiarata patrimonio storico della provincia di santa Cruz). Fu costruita da una famiglia di immigrati danesi, i Jensen, per dare ospitalità ai pastori che da questo luogo transitavano per guadare il fiume Leona. Da questa locanda passarono personaggi famosi come i banditi Butch Cassidy e Sundance Kidd dopo la loro ultima rapina al banco di Londra in Rio Gallegos. Da  qui passarono anche Padre Alberto D'Agostini (1) (2) e i più famosi e temerari scalatori che usarono questo posto come prima base verso la conquista del Cerro Torre e del Fitz Roy. All'interno troviamo un bar e un emporio con mercanzia artigianale ad uso e consumo dei turisti che si fermano in questo luogo. Ci fermiamo per un caffé e qualche piccola compera Goffredo ne approfitta per riscaldarsi al sole patagonico e schiacciare un pisolino.






Lasciamo "La Leona" e il lago Viedma e riprendiamo la strada verso il sud. Oggi niente ripio, arriviamo così a El Calafate alle tredici circa. Una breve sosta in Hotel e subito a pranzo. Girovaghiamo un pò per il centro molto turistico quindi con l'auto facciamo una breve escursione sulla costanera del lago. Abbiamo così modo di ammirare numerosi volatili e innumerevoli fenicotteri rosa.

















In serata altro salto in centro per compere e a cena da "Mi Viejo".

15  Novembre -  il ghiacciaio Perito Moreno

Oggi ci aspetta un giorno di grandi emozioni, ci aspetta il Perito Moreno. Faremo l'escursione in autonomia, la strada è ottima, tutta in asfalto e ben tenuta per cui ben presto raggiungiamo l'entrata del parco. raggiungiamo le passerelle iniziando cosi un percorso denso di emozioni. Vaghiamo su e giù lungo i vari percorsi e mirador e l'emozione è sempre forte. Il tempo è stupendo e ci regala colori incredibili. Il bianco-azzurro del ghiaccio, il blu intenso del cielo e l'acqua cristallina tutto è fonte di emozioni. Raggiungiamo la riva del lago e ritorniamo verso il centro di accoglienza lungo un percorso affascinante. Pranzeremo in una zona attrezzata a pic-nic quasi sulla riva del lago.








pic-nic al Perito Moreno



















Non vorremmo andar via tanta è la bellezza del luogo ma abbiamo molte cose da vedere. Ritorniamo a El Calafate e dopo una sosta in hotel, La Cantera, di nuovo in centro con prolungata visita alla cafeteria literaria per curare il nostro spirito e.....in attesa della cena. Domani altre forti emozioni con la naviazione sul lago Argentino.

una cioccolata calda alla libreria-bar di Calafate


con la scusa di andare in libreria .......

16  Novembre -  il ghiacciaio Upsala, Spegazzini e Perito Moreno

Raggiungiamo l'imbarcadero di Punta Bandera per l'escursione sul lago Argentino. Oggi navigheremo verso  il ghiacciaio Upsala, Spegazzini e di nuovo il Perito Moreno ma da un altro lato.






Ghiacciaio Upsala
 La giornata è splendida, continuiamo ad avere con noi la buona sorte e, raggiunto il ghiacciaio, ci appare davanti una vista stupefacente.Naturalmente siamo tutti sul ponte per ammirare questo spettacolo della natura e un pensiero va ai familiari e amici che ci stanno seguendo, a loro ( e a tutti coloro che si sono imbattuti in questo blog e lo seguono), va il doveroso saluto da parte di:
Nadia e Goffredo

Clara e Enzo

Ana e Paco

e naturalmente da Tina e Vittorio



Continuiamo la navigazione verso lo Speghazzini e il Perito Moreno.
ghiacciaio Speghazzini


il Perito Moreno
Sulla via del ritorno il battello rallenta fino a fermarsi davanti ad una parete rocciosa ed ecco una coppia di splendidi condor. Goffredo ne immortala uno mentre veleggia nel cielo e lo battezziamo subito "Go", e come dice Paco questo è "la guinda de pastel" di un giorno tanto intenso e ricco di emozioni che concluderemo degnamente attorno ad una tavola ben imbandita e con buon vino Malbec del Fin del Mundo
il condor "Go"






17  Novembre - da El Calafate a Rio Turbio

Oggi è una giornata di trasferimento, lasciamo El Calafate con rimpianto e via verso la nostra prossima meta: Rio Turbio, una cittadina di circa 9000 abitanti a pochi km dal confine Cileno. La sua economia è basata esclusivamente sulle miniere di carbone ed è punto di passaggio per Puerto Natales, in Cile.Vogliamo risparmiarci il ripio e giunti a El Cerrito imbocchiamo la nuova ruta 40 ( la vecchia si collega direttamente con Tapi Aike) che passa per La Esperanza.
un hotel sulla strada per Rio Turbio
Giunti a La Esperanza troviamo un ampio incrocio intorno al quale si trovano poche case, un posto di polizia, una gasolinera e un hotel con ristorante.













Facciamo sosta per prendere un caffè che risulterà essere il peggiore che abbiamo consumato in Patagonia, non osiamo prendere altro e ci dirigiamo alla gasolinera.  In attesa di riempire i serbatoi delle nostre auto scambio qualche parola con una coppia di motociclisti. Mi dicono che si stanno recando a Ushuaia ove la prossima domenica ci sarà un grande raduno. Non resisto alla tentazione e mi faccio fotografare sulla loro moto.

Il viaggio prosegue tranquillo interrotto da frequenti soste per le foto e le riprese. Qui il vento Patagonico si fa sentire con tutta la sua forza. Incominciamo a vedere un guanaco morto, poi un altro. Più si prosegue e piu aumentano e a questi si aggiungono delle vacche. Sembra una vera e propria epidemia.

Siamo in prossimità di Rio Turbio, attraversiamo un'area molto brutta, siamo nel bel mezzo del sito minerario della zona. Giunti a Rio Turbio e ci appare un agglomerato di case sparse su per la collina. Sono tutte basse alcune in costruzione, altre dall'aspetto alquanto decadente.
Giunti in hotel abbiamo una sgradita sorpresa. Non trovano la nostra prenotazione. Tiro fuori  la copia delle e-mail scambiate con la reception. La donna che mi è di fronte resta perplessa, rigira tra le mani il foglio che gli ho consegnato, si affanna tra carte e registri ma non trova nulla. Alla fine ci propone di sistemarci in tre camere. Rifiuto decisamente tale soluzione. Viene interpellata la proprietaria dell'hotel che ci trova una soluzione accettabile, due coppie saranno ospitate in una nuova struttura a circa 100 m dall'hotel. Sono dei mini appartamenti nuovi, probabilmente noi siamo i primi ospiti, la soluzione è ottima e a sera ne approfitteremo per organizzare una piccola cena. Chiediamo notizie della moria che abbiamo incontrato lungo la strada. Ci dicono che è per freddo, la cosa non ci convince molto ma desistiamo da continuare a far domande. Sistemati i bagagli pranziamo in hotel. Da quello che abbiamo visto, attraversando il paese,  non è il caso di perdere tempo nella ricerca di un ristorante. Ci colpiscono le auto in circolazione: oltre alle consuete pick-up si vedono numerose vecchie Fiat che sembrano venir fuori da un campo di battaglia tanto sono mal ridotte. Alcune senza il cofano motore o con parti di carrozzeria rabecciate e tutte fanno un rumore tremendo, sembra di essere nel centro di un autotodromo. Dopo qualche ora di permanenza in questo luogo ci viene il dubbio che qui l'unico passatempo di molti abitanti è quello di "truccare" le loro auto. Vittorio intanto trova qualcosa di interessante: una enorme bottiglia del suo digestivo preferito. A sera Paco si mette di buona lena in cucina e  ben presto possiamo fare onore al cuoco. Il dopo cena preferiamo trascorrerlo a chiaccherare, il luogo non offre nulla. Domani ci aspetta un lungo tratto di ripio per cui andiamo a letto abbastanza presto








 
18  Novembre - da Rio Turbio a Rio Gallegos



Partiamo da Rio Turbio senza rimpianti. Questa cittadina non ci ha lasciato alcuna sensazione. Ritorniamo sulla ruta 40 e poco oltre 28 de Noviembre (a Rospentek) inizia il ripio con accanto numerosi tratti in rifacimento.



Nel nostro proseguire si avvistano guanaco, fenicotteri rosa, nandù e anche condor. Questo tratto di strada non è desolato come quello che abbiamo percorso nel nostro primo giorno di avventura. Molti sono i pick-up e le autobotti che incontriamo, siamo in una zona ricca di petrolio. In lontananza avvistiamo l'estancia Glencross con i suoi numerosi edifici. Il viaggio prosegue su un breve tratto in asfalto quindi di nuovo ripio.
Lungo la strada fervono i lavori di rifacimento della ruta e si vedono numerose macchine di movimento terra sul nuovo tracciato. Anche questo tratto ben presto sarà integralmente asfaltato. Raggiungiamo Bella Vista e ci fermiamo in quello che pomposamente viene chiamato hotel, ovvero "Hotel Bella Vista" Ci rifocilliamo nell'atrio che assolve alle funzioni di ristorante, bar, spaccio, hall e ...
I dintorni sono ottimi per la pesca nel rio Gallegos Chico e l'hotel è una buona base per i pescatori.
una sosta all'hotel Bella Vista
Lasciamo l'Hotel Bella Vista (a proposito: dove era la bella vista?). Riprendiamo il nostro andare e finalmente in asfalto (piacevole sorpresa) fino a Rio Gallegos.

  
19  Novembre - * da Rio Gallegos a Cabo Virgenes e ritorno *

Alle 9,30 circa iniziamo la nostra ultima tappa. Decidiamo, come in tutte le altre escursioni, di usare solo il Van per restare tutti insiemi, ottima soluzione nelle escursioni su strada asfaltata ma qui abbiamo rischiato di pentircene amaramente, ma la fortuna, ancora una volta è stata dalla nostra parte. Dopo un breve tratto di asfalto, sulla ruta 3, inizia il ripio. Ci sorprendono le condizioni di questo tratto che sono pessime. Attraversiamo un territorio arido caratterizzato da pochi e bassi cespugli. Qui il vento patagonico si fa sentire con tutta la sua potenza. Incontriamo la solita fauna: nandù, guanaco, lepri, e per la prima volta una volpe e il solito condor che veleggia su di noi, non per nulla siamo nei territori della estancia "El Condor", un vasto complesso con numerosi e begli edifici. Tutto intorno un prato curatissimo e perfino una bianca cappella, peccato non poterla visitare; un cartello all'inizio dell'ingresso è perentorio : "proprietà privata, vietato l'ingresso". Proseguiamo su questo ripio con tratti caratterizzati da un fondo che di strada ha ben poco, a volte sembra un campo di battaglia. Incrociamo spesso grossi pick-up e autocisterne delle concessioni petrolifere.
Ed ecco che accade ciò che abbiamo sempre sperato non accadesse: Paco rallenta nel suo andare e si ferma, esce dall'auto e ..... "que desastre, que desastre...!"  
Usciamo tutti e vediamo ciò che non avremmo voluto vedere.  
 
Non ci rimane che metterci all'opera e sostituire la ruota. Riprendiamo il viaggio rallentando di molto la velocità. Siamo a qualche km dalla estancia Monte Dinero che raggiungiamo alle 12,30. Ci fermiamo e prendiamo accordi per il pranzo all'hosterìa "La casa Grande". Molte volte avevo visitato "virtualmente" questa estancia consultando vari siti web e riviste di viaggio e ora sono qui a concordare un menù: non mi sembra quasi vero, sto forse sognando?

Riprendiamo subito il viaggio per la pinguinera e Cabo Virgen. Lungo il percorso veniamo spesso guidati da cartelli che indicano la pinguinera ma ecco giungere ad un incrocio: ci guardiamo intorno, nulla, neanche l'ombra di un cartello. Ecco qui che serviva una indicazione: nada de nada.
Scegliamo di prendere la strada alla nostra destra: naturalmente quella sbagliata!
Ritorniamo indietro e dopo circa 10 minuti siamo alla pinguinera. Parcheggiata l'auto nei pressi dell'ingresso percorriamo il sentiero che snodandosi attraverso un terreno caratterizzato da bassi cespugli porta al mirador posto sulle dune.
Lo spettacolo che ci si presenta davanti agli occhi è unico. Seguiamo il percorso delimitato da una bassa recinzione. Ai lati innumerevoli i pinguini che procedono con il loro buffo andare, molti sono al di sotto dei bassi cespugli: sono le femmine che covano le uova. Qui per la fine del mese sarà un brulicare di piccoli. Spesso ci fermiamo e lasciamo passare una fila di questi simpatici animaletti.
Ci tratteniamo per oltre un'ora. non vorremmo andare via ma ci aspettano per il pranzo e dobbiamo ancora raggiungere il faro. Dopo 18 giorni di viaggio eccoci giunti alla meta: siamo al km 0 della ruta 40.

Ho concluso il viaggio che ho sempre sognato di fare e con dei compagni di avventura semplicemente fantastici.
Raggiungiamo l'estancia. La comida è eccellente e l'ospitalità ricevuta squisita. Qui ci confermano le notizie di stamani: domani ci sarà un sciopero generale che coinvolge tutti i mezzi di trasporto compresi quelli aerei. Controlliamo su internet la nostra prenotazione e il nostro volo risulta, per ora, confermato.  
E' ora di affrontare il viaggio di ritorno, non sarà facile. Si procede con prudenza su di un ripio che ci ha già procurato delle tribolazioni. Non so se per la stanchezza o per la preoccupazione di una nuova possibile foratura ma in auto regna il silenzio. Giunti finalmente a Rio Gallegos tiriamo un sospiro di sollievo e lasciati gli altri in hotel e  io con Paco e Vittorio andiamo alla ricerca di una gomeria.  Nulla da fare, è tutto chiuso. Al ritorno in hotel ci confermano che lo sciopero sarà totale. Le speranze di poter prendere il nostro volo per Ushuaia sono abbastanza labili.


20  Novembre - un giorno a Rio Gallegos


Ci rechiamo ugualmente in aeroporto con qualche flebile speranza. Troviamo un terminal quasi deserto, oltre a noi vi sono solo altri due viaggiatori. Dobbiamo attendere l'ora di imbarco per sapere qualcosa di preciso e avere una riprogrammazione del nostro volo. Nel frattempo Paco scambia qualche parola con un giornalista che fa un servizio sullo sciopero.
Poco prima dell'ora di imbarco (il pannello delle partenze continuava a dare il nostro volo in orario) arriva un impiegato delle Aerolineas. Ci informa che avevano cercato di contattarci ma senza successo. Ci vengono prospettate alcune soluzioni. Paco inizia una lunga trattativa e alla fine viene fuori una proposta accettabile: non essendoci voli per il giorno successivo si andrà ad Ushuaia in bus, si perderà un giorno ma almeno si arriverà fino alla città più sud del mondo. Bisognerà però avere conferma dall'ufficio locale della compagnia. Ritorniamo in città e ci rechiamo presso la sede delle Aerolineas ove il responsabile dell'ufficio ci attende. ci vengono inoltre riconosciute le spese dell'hotel e di una cena. La Aerolineas Argentinas ci è venuta incontro nel migliore dei modi.
Trascorreremo un pomeriggio di riposo anche perchè questa città non offre assolutamente nulla.







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