Cina

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Shanghai - Pudong e il fiume Huangpu

domenica 6 aprile 2014

Giordania



Breve sintesi storica sulla Giordania


I primi agricoltori vi comparvero circa 10.000 anni A.C. La regione fu sottomessa alle influenze egiziane e mesopotamiche dal 1500 A.C. e, successivamente, dominata dagli Assiri, dai Babilonesi, dai Persiani e dai Macedoni. I Nabatei vi fondarono il regno di Petra città molto importante per la sua posizione. Successivamente la città venne conquistata dai Romani nel 106 A.C. Nel 636 con la caduta dell’impero di Bizantino gli Arabi prendono possesso il Vicino Oriente: nasce l'impero Ottomano, che contribuisce all'espansione dell'Islam. I crociati costruiscono delle fortezze in tutta la regione e delle quali sono rimaste notevoli testimonianze. Nel XIX sc. Inizia la dissoluzione dell'impero ottomano. I francesi e gli inglesi cominciano ad interessarsi al Vicino Oriente e arrivano a dividersi l'influenza sull'Oriente. Nel maggio 1916, con un accordo segreto la Transgiordania e la Palestina viene assegnata agli inglesi mentre la Siria e il Libano ai francesi. Gli inglesi favoriscono la ribellione degli arabi contro i turchi. Lo sharif Hussein scatena la Grande Rivolta Araba contro i turchi. Le armate arabe prendono Aqaba nel 1917 e Damasco nel 1918. Alla fine della guerra, i francesi e gli inglesi mettono in atto l'accordo segreto e si dividono i vari territori. Poiché la Giordania combatte con gli inglesi durante la seconda guerra mondiale, al paese viene concessa l'indipendenza nel 1946 e l'emirato diventa il Regno Hascemita della Transgiordania, con Abdallah come re. Dopo la guerra tra i paesi arabi e il nuovo stato d'Israele, fondato nel 1948, l'emirato annette la Cisgiordania e Gerusalemme Est, formando il Regno di Giordania. Nel 1967 la Giordania prese parte alla Guerra dei sei giorni contro Israele, uscendone nuovamente sconfitta e perdendo per decisione dell'ONU la Cisgiordania e Gerusalemme.



giorno 29 marzo

Arriviamo ad Amman (1) (2) con circa 1 h. di ritardo. In aeroporto ci uniamo al gruppo proveniente da Milano e, espletate le formalità relative al visto, l'incaricato del tour operator ci accompagna all'esterno del terminal ove facciamo la conoscenza di Alì, la nostra guida, e dell'autista del pulmino che utilizzeremo per i nostri spostamenti. Siamo solo in sedici e ciò favorisce la conoscenza e la gestione del gruppo da parte di Alì. Raggiungiamo il nostro hotel, che si trova in una zona abbastanza nuova della città, e data l'ora andiamo subito a cena. Proviamo, quindi, per la prima volta la cucina Giordana che troviamo varia e speziata. In serata alcuni di noi preferiscono fare una passeggiata notturna raggiungendo un animato corso commerciale.

giorno 30 marzo

Iniziamo il nostro tour che da Amman ci porterà, in questo primo giorno, all'estremo nord del paese, in una terra di miracoli, ricca di testimonianze religiose, ove hanno lasciato le loro tracce Gesù, Abramo, Giacobbe, Mosè, Elia, Giovanni Battista.

Attraversiamo Amman e imbocchiamo la strada per Umm Qais (Gadara). Questa città romana, posta su di un'altura sovrastante la valle del Giordano e il mare di Galilea presenta la caratteristica di avere un lunghissimo decumano che qui assume la funzione di strada principale e alcune strade colonnate. In essa si trovano due teatri uno dei quali ancora parzialmente sepolto.
teatro romano ovest
teatro romano ovest
teatro romano ovest

Dal sito lo sguardo spazia fino al lago di Tiberiade, il fiume yarmouk e le alture del Golan.
il lago di Tiberiade e le alture del Golan
Riprendiamo la strada per il Sud e, costeggiando per una breve tratto il Giordano, raggiungiamo Ajlun.
Ci fermiamo a visitare il castello degli Ayyubidi che fu fatto costruire da uno dei generali di Saladino nel 1184 d. C. per controllare le miniere di ferro locali e scongiurare l'invasione di Ajlun da parte dei Franchi. Il castello ha dominato le tre principali rotte che conducevano alla valle del Giordano e ha protetto le rotte commerciali tra Giordania e Siria. Ebbe grande importanza nella difesa contro i Crociati, che hanno tentato invano di espugnarlo. Originariamente era dotato di quattro torri e spesse mura, con un fossato largo 16 metri e profondo 15 che circondava tutto l'edifico.
castello di Ajlun
castello di Ajlun
interno del castello
interno
Lasciamo Ajlun e raggiungiamo Jerash.

Jerash si trova a 30 km da Amman sulle rive del fiume Wadi Gerash.E' stata abitata ininterrottamente per oltre 6500 anni; ha vissuto il suo periodo di massimo splendore sotto il dominio dei romani e oggi è una delle città meglio conservate.
arcate di delimitazione dell'ippodromo

39 - arco di Adriano 
L'arco fu eretto nel 129 d.c. per commemorare la visita dell'imperatore Adriano.
38  - ippodromo
L'ippodromo, edificato tra il I e III sec., era lungo 245 m. e largo 52 m. e conteneva 15000 spettatori. Poco più avanti si trova il foro romano, un'ampia piazza ovale delimitata da colonne in stile ionico del 1° sec. d.c.
Dalla piazza ovale si sviluppa il cardo massimo lungo 800 m.
27 - la piazza ovale - foro romano

27 - la piazza ovale e il cardo massimo
21 - tetrapilo meridionale (incrocio tra il cardo e decumano)

4 - teatro nord

teatro nord
 5 - tetrapilo settentrionale e sullo sfondo la porta nord
9 - tempio di Artemide
15 - ninfeo
16 - cattedrale
27 - il foro e sullo sfondo la Jerash moderna
29 - Tempio di Zeus e sullo sfondo l'arco di Adriano
28 - teatro sud

In serata ritorniamo ad Amman, domani visiteremo la cittadella e quindi lasceremo la città per raggiungere il Monte Nebo, Madaba e infine Petra.

giorno 31 marzo

Lasciamo definitivamente il nostro hotel e ci dirigiamo verso la città vecchia che si sviluppa sulle varie alture. 
la città vecchia vista dalla cittadella

Raggiungiamo una di queste colline ove è posta la cittadella, qui vi si trovano resti romani, bizantini e del primo periodo islamico.
la cittadella


chiesa bizantina
interno della chiesa

cisterna

teatro romano

Lasciamo Amman e ci dirigiamo verso Sud percorrendo la strada dei Re. Raggiungiamo Monte Nebo. E' considerata la tappa finale del lungo viaggio di Mosè verso la Terrasanta. Secondo la tradizione morì e fu sepolto su questo monte. 
luogo dove Dio mostrò a Mosè la Terrasanta di Canaan
Da qui lo sguardo spazia sul Mar Morto e la valle de Giordano, Gerico dista solo 27 km. mentre Bethlem e Gerusalemme 50 km.
sullo sfondo il Mar Morto
cattedrale
Lasciamo Monte Nebo e riprendiamo la strada per Madaba (Ma = acqua, daba = terra), qui ci dirigiamo verso la chiesa ortodossa di San Giorgio, costruita sui resti di una chiesa bizantina. Ciò che rende interessante questa chiesa è la presenza di un mosaico (scoperto nel 1890 durante la sua costruzione) che fornisce una rappresentazione di tutta l'area medio orientale, dall'Egitto fino alla Siria. Purtroppo il grande mosaico, ora di circa 15,6 m. x 6 m., è giunto a noi solo parzialmente e alcune parti risultano illeggibili.
chiesa di San Giorgio
Gerusalemme e la Terrasanta nel mosaico della chiesa di San Giorgio
Ci tratteniamo a Madaba per il pranzo e riprendiamo subito dopo la strada per Petra, ma lungo il percorso facciamo una breve sosta per fotografare il simbolo della Giordania, l'iris nero.
Poco prima di giungere a Petra una breve deviazione per ammirare il castello crociato di Montreal ( Krak de Montreal). Il castello fu edificato nel 1115 dal re Baldovino I di Gerusalemme durante una spedizione i quell'area, che gli valse tra l'altro la conquista di Aqaba, posta sulle rive del Mar Rosso, nel 1116. Sostiamo solo pochi minuti, il tempo di scattare qualche foto, quindi riprendiamo il viaggio.
il castello di Montreal
al tramonto giungiamo a Petra.


giorno 1 aprile

La giornata inizia molto presto, ci aspetta infatti una lunga visita al sito di Petra, dichiarato Patrimonio dell'umanità dall'Unesco nel 1985.
Subito dopo l'ingresso troviamo i caratteristici calessi per coloro che vogliono risparmiarsi una lunga passeggiata. Naturalmente preferiamo andare a piedi per poter apprezzare maggiormente le bellezze del sito ed i suoi monumenti.
mappa tratta da wikipedia (modificata)

Lungo il sentiero che ci porta al Siq troviamo, sulla sinistra, la tomba degli obelischi. Sono quattro e coronano questa tomba del I sec. a. C. nella quale si mescolano gli stili egizio, greco e nabateo.
3 - tomba degli obelischi

Ci inoltriamo nel Siq, una stretta gola di circa 1,2 km. con alte pareti rosate che raggiungono i 95 m di altezza e che lasciano appena penetrare la luce. Alla base sono scavati stretti canali di irrigazione.
6 - il Siq - sulle pareti i canali d'irrigazione

Ecco che, dopo un lungo tragitto attraverso la stretta gola, ci appare come una visione il Tesoro (tomba di El Khasneh).


7 - facciata di El Khasneh al Faroun ( il tesoro del Faraone)
La tomba (del re Nabateo Areta IV), alta 40 metri e larga 28, venne scolpita nella roccia nel I sec. a.C. La parte alta della facciata ha un tempietto circolare con sopra un'urna cineraria nella quale si credeva fosse custodito il tesoro. La parte sottostante presenta 6 colonne con capitelli corinzi, quattro dei quali sostengono un grande frontone.
Subito dopo la tomba di El Khasneh inizia la strada delle facciate con circa 40 tombe di diversi stili e dimensioni che ci porta fino al teatro, scavato nella roccia dai Nabatei; fu ampliato dai romani nel 106 d.C. e ospitava 8000 spettatori distribuiti in 45 gradoni.
42 - tombe sulla strada delle facciate
La roccia presenta delle striature che formano dei suggestivi disegni e che sono da attribuirsi all'alternarsi di diversi tipi di sedimenti durante le varie ere geologiche: il rosso per il ferro, azzurro per il rame giallo per il manganese.
9 - il teatro romano
Sul lato opposto della valle una lunga parete scolpita nell'arenaria: sono le tombe reali.
13, 12, 11s, 11 - le tombe reali - da sinistra: palazzo, corintia, di seta, dell'urna
13, 12 - la tomba del palazzo e corintia
A sinistra troviamo la tomba del palazzo su tre piani, il secondo dei quali formato da 18 colonne. Accanto si trova la tomba Corintia che è di epoca precedente e la sua facciata ricorda quella del tesoro. 
Ci avviamo verso la tomba dell'urna percorrendo un sentiero in salita ed una scalinata. Su questa ci danno il benvenuto due splendide bimbe beduine con il loro amichetto.
Raggiungiamo la sommità ove si trova un'ampia terrazza dalla quale lo sguardo spazia su tutta la vallata. Questa tomba fu realizzata nella seconda metà del I secolo d. C. e, in seguito (nel 447), fu trasformata in cattedrale.
11 - la tomba dell'urna
interno della tomba
la valle vista dalla tomba dell'urna - sullo sfondo il teatro 
Proseguiamo fino ai resti della chiesa bizantina. L'edificio, costruito dai Nabatei, fu in seguito ampliato dai Bizantini nel 530. La chiesa presenta splendidi mosaici sul pavimento. 
48 - chiesa bizantina
interno della chiesa a tre navate
Interrompiamo qui la nostra visita del sito per raggiungere, poco oltre, il ristorante ove effettuiamo una sosta prolungata prima di affrontare gli 800 gradini che ci porteranno al monastero.
Iniziamo il nostro percorso in salita. L'inizio sembra abbastanza agevole ma è solo una illusione, ben presto la pendenza aumenta e iniziano la scalata.
51 - inizio del sentiero per il monastero


Proseguiamo il nostro cammino facendo frequenti soste e non osando chiedere a chi scende se manca molto alla sommità.
Finalmente termina la salita e ci appare un largo spiazzo e, subito a destra, la visione del monastero (Al Dehir). Nella parte superiore l'edifico, con una cupola di 9 metri di altezza,  è molto simile al Tesoro e risulta essere il più grande di Petra con i suoi 50 metri di larghezza e 45 di altezza. Fu costruito dai Nabatei tra il II e il I secolo a. C.
26 - il monastero
Riprendiamo fiato prima di scattare qualche foto e dopo esserci rinfrescati con una spremuta d'arancio affrontiamo la discesa (altri 800 gradini). 
beduini in attesa di turisti per una scalata "comoda" a bordo di asinelli
Giungiamo alla fine del sentiero abbastanza in forma; una breve sosta al ristorante e iniziamo la strada del ritorno percorrendo questa volta la strada colonnata, il decumano massimo, della larghezza di 6 metri.
19 - il decumano massimo (via colonnata) e sullo sfondo le tombe reali
Volgiamo indietro lo sguardo verso le tombe reali per ammirarne un'ultima volta la maestosità e quindi proseguiamo il nostro cammino sull'ampia strada lastricata; un tempo ai suoi lati si affacciavano i portici con innumerevoli botteghe.
22 - Qasr al-Bint
Imponenti i ruderi del Tempio Grande a cui si accede attraverso una scalinata. Il tempio era dedicato al culto delle divinità nabatee e fu costruito nel I secolo a. C.
45 - il tempio grande
Raggiungiamo il Tesoro. La calda luce del tramonto che si diffonde nella gola ammorbidisce le linee e rende il sito ancora più magico e, complice le poche persone presenti, possiamo gustarne ancora di più la bellezza.

Ci tratteniamo ancora come per assimilare questi momenti, non ci basta fissare con la macchina fotografica delle immagini.  Poi, lentamente, ci avviamo verso la stretta gola girandoci spesso indietro quasi a non voler più lasciare questo luogo.


giorno 2 aprile

Lasciamo Petra per raggiungere, a circa 14 km., quella che viene denominata come piccola Petra. Lungo il tragitto attraversiamo un villaggio beduino costruito dal governo per ospitare la popolazione che prima viveva all'interno del sito di Petra. Oggi i beduini vivono qui ma lavorano all'interno del sito. Notiamo anche la presenza greggi e tende di beduini, legati fortemente alle loro tradizioni di vita.



Raggiungiamo la piccola Petra, questa fu realizzata per ospitare le carovane di passaggio che provenienti dall'Arabia e dall'Oriente andavano sino in Siria e in Egitto e qui  i carovanieri potevano riposarsi e svolgere i loro commerci. Vi sono numerosi magazzini per l'esposizione delle merci e negozi ma anche alcune abitazioni ed un piccolo santuario posto all'ingresso del sito.
abitazione
l'ingresso al sito
Subito dopo l'ingresso al sito troviamo il tempio di Dutha Ashara (Dushara) dio dei Nabatei.
tempio di Dushara
Molti sono i locali adibiti all'esposizione delle merci, alcuni dei quali in posizione elevata, ove si accede attraverso delle scale scavate nella roccia.
un locale  per l'esposizione delle merci
interno


All'interno di questa abitazione, sul soffitto del biclinium, si trova uno dei pochi esempi di arte figurativa dei nabatei. Vi sono raffigurati fiori, uccelli, intrecci di vite ed un piccolo suonatore di flauto.
il suonatore di flauto
Ma la piccola Petra non è solo questa, infatti a circa 800 metri si trovano i resti di un villaggio neolitico di circa 6700 anni a.C., vi si arriva percorrendo un sinuoso sentiero caratterizzato da piccoli segnali che riportano i principali avvenimenti dell'umanità.
Subito dopo il pranzo, consumato in un vicino ristorante alla periferia di Petra, riprendiamo il nostro viaggio verso Aqaba. Attraversiamo una zona sassosa, quasi desertica se non fosse per i bassi cespugli che ricoprono le colline. Imbocchiamo la strada del deserto, la principale arteria della Giordania. Siamo a circa 1300 m. e davanti a noi una vallata arida, quasi senza vita. In lontananza qualche tenda di beduini e un gregge di capre che brucano i rari cespugli.
Abbandoniamo la strada del deserto e ci dirigiamo verso "captains desert camp", un accampamento di tende che è una sorta di hotel nel deserto del Wadi Rum
Lasciamo il nostro piccolo bus e prendiamo posto su tre pick-up per un'escursione nel deserto.
incisioni rupestri: scene di caccia


quella che fu la casa di Lawrence d'Arabia

momenti di relax sorseggiando un tè


Il sole è ormai al tramonto, ci dirigiamo verso il desert camp ove ceneremo tra canti e balli (dei beduini).
Termina così una giornata molto intensa. Risaliamo sul pulmino con direzione Aqaba per raggiungere il nostro hotel sulle rive del Mar Rosso. 

giorno 3 aprile

Dedichiamo la mattina al riposo bighellonando tra la spiaggia e la piscina. Avremmo voluto fare il bagno ma tira un forte vento e la temperatura non è delle migliori per cui ci rifugiamo nell'area esterna dell'hotel che risulta abbastanza protetta.
Nel pomeriggio ci rechiamo nella vicina Aqaba per una breve escursione. 

Visitiamo un caratteristico quartiere commerciale e facciamo una lunga passeggiata sul lungomare affollato di bagnanti. Ritorniamo in hotel al tramonto giusto in tempo per un breve riposo e quindi a cena.

giorno 4 aprile

Lasciamo l'hotel presto, ci aspetta molta strada da percorrere. Davanti a noi la città di Aqaba, a Sud a circa 8 km. l'Arabia Saudita mentre ad Est, sulla sponda del Mar Rosso l'Egitto e Israele. Siamo al centro di un'area estremamente importante. Percorriamo il lungomare di Aqaba, spazzato dal vento, con sullo sfondo l'Egitto.
Separate da una stretta striscia di terra Aqaba e Eilat si fronteggiano. Numerosi sono i progetti di sviluppo che riguardano queste due città come la realizzazione di un grande aeroporto con due terminal, uno a servizio della Giordania, l'altro di Israele. Aqaba si avvia a diventare una zona franca internazionale e a diventare una meta sempre più ambita per il turismo dei paesi dell'area medio orientale.
le città di Aqaba e Eilat (foto tratta da Google earth)
Abbiamo ormai lasciato la città e proseguiamo lungo la strada che costeggia il confine con Israele (qui non è materializzato e i pastori si spostano agevolmente da una parte all'altra). Raggiungiamo una zona desertica con la presenza di dune di sabbia, una breve sosta e quindi riprendiamo il nostro viaggio.
Iniziamo ad attraversare un territorio con sporadiche coltivazioni. Queste, proseguendo verso nord, si fanno sempre più intense e notiamo la presenza di vasti palmeti (Alì ci informa, con orgoglio, che qui si producono i migliori datteri) e anche di alcuni vigneti. Il territorio è punteggiato qua e là di piccoli villaggi e  accampamenti di beduini. 
Raggiungiamo il Mar Morto. La costa presenta chiaramente i segni della forte salinità dell'acqua (circa 10 volte in più del normale), notevole anche la presenza cloruro di magnesio, di potassio e di bromo che ha permesso la nascita di una fiorente industria estrattiva sia sul versante Israeliano che Giordano.
Costeggiamo il Mar Morto per tutta la sua lunghezza raggiungendo, per l'ora di pranzo, il nostro hotel. Nel pomeriggio relax sulla spiaggia con bagno di fango e di acqua confidando nelle proprietà curative di questo mare che si trova a circa 400 metri sotto il l.m. E' piacevole galleggiare, senza alcuno sforzo, a causa dell'alta densità salina.
Siamo giunti ormai alla fine del nostro breve tour in Giordania. Dopo la cena trascorriamo quest'ultima serata nei pressi della piscina, ascoltando la musica di  un piccolo complessino e chiacchierando con i nostri compagni di viaggio. Abbiamo trascorso delle belle giornate, in ottima compagnia, e visitando dei luoghi stupendi. E' ormai tardi, domani dobbiamo alzarci presto per raggiungere Amman, ci attende un aereo che ci riporterà a casa.
giorno 5 aprile

Ci alziamo molto presto ma riposati e in forma, sarà l'aria di Aqaba? Subito dopo colazione partiamo con direzione Amman. Giunti in aeroporto salutiamo Alì e il nostro autista e consegniamo all'incaricato del tour operator i nostri passaporti. Espletate velocemente le solite formalità raggiungiamo il nostro gate, qui salutiamo i nostri compagni di viaggio diretti a Milano, noi abbiamo ancora un'ora d'attesa per l'imbarco.
Giungeremo a Roma in perfetto orario e in serata saremo a casa.














2 commenti:

  1. Bellissime foto supportate da un commento essenziale ma ben documentato. Ho rivissuto con piacere un viaggio ricco di emozioni. Grazie

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    1. lieto che le foto vi siano piaciute; anche noi ricordiamo con piacere questo splendido viaggio e la gradevole compagnia.
      Enzo e Clara

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